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“Sui rifiuti tossici sepolti in Calabria dalla ‘ndrangheta ora abbiamo una sicurezza: che nulla è stato ancora fatto.” La deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni riassume con queste parole la risposta del Ministro dell’Ambiente riguardo al problema delle discariche abusive e della conseguente esplosione delle patologie correlate all’inquinamento del territorio.
“Il 2 aprile 2014 presentavo un’interrogazione al Governo che chiedeva, alla luce delle diverse evidenze raccolte da investigatori e servizi segreti sulla vasta attività di interramento di rifiuti pericolosi da parte della criminalità organizzata, se si fosse fatto qualcosa. D’altra parte, com’è noto, il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho si era detto convinto che ci fosse “un equivalente della Terra dei fuochi campana anche in Calabria”. Come si sa in alcune zone, come per esempio Africo, nella Locride, l’incidenza di tumori è molto al di sopra della norma e si teme che essa sia causata dallo sversamento di sostanze tossiche sepolte abusivamente.
Ebbene, a più di un anno di distanza il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, nella sua “tempestiva” risposta, nulla dice riguardo ad un’eventuale opera monitoraggio già svolta. Decanta invece un programma per il Monitoraggio ed individuazione di aree potenzialmente inquinate da effettuarsi nell’ambito del PON “Sicurezza per lo sviluppo – Obiettivo convergenza 2007-2013”. Alla luce di questo piano, sintetizzato sotto l’acronimo di MIAPI, si prevede un’attività di monitoraggio aereo, poi seguita da un’ispezione in loco per sondare le anomalie dei telerilevamenti. Quando? Non è dato sapere. Nel frattempo i calabresi possono continuare a morire tranquilli.”
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