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La Calabria viaggia sull’orlo del baratro e stenta ad imboccare la via della raccolta differenziata, l’unica vera soluzione alla questione rifiuti. Legambiente Calabria non si stancherà ad ogni piè sospinto di ribadire nel tempo che la via di uscita è la raccolta differenziata e ciò ritrova l’ennesima e piena conferma dai dati del Report Rifiuti pubblicato dall’Arpacal. Una fotografia puntuale dello stato della raccolta differenziata nella regione. Secondo le rilevazioni dell’agenzia riferite al 2011, nonostante il leggero aumento della raccolta (102 mila tonnellate rispetto alle 95mila del 2010) la Calabria ha continuato a mantenere un saldo negativo, avendo complessivamente prodotto più rifiuti urbani (783mila tonnellate rispetto alle 707mila del 2010). La differenziata è dunque ferma all’11,56%, con un calo dello 0,33% rispetto all’anno precedente, ben lontana dalla media nazionale e dagli obiettivi di legge.
Un dato sconvolgente e sconfortante riguarda l’approccio delle amministrazioni comunali alla questione: circa un terzo dei comuni calabresi, 129 su 409, non ha trasmesso all’Arpacal le informazioni richieste per realizzare il report sulla differenziata, mentre dieci comuni calabresi hanno addirittura comunicato di non aver svolto attività di raccolta. D’altro canto, anche in Calabria si va affermando il modello dei “comuni ricicloni”, con tre centri del Cosentino a finire sul podio delle amministrazioni virtuose: Saracena con il 64,04% dei rifiuti che vanno in differenziata, San Basile con il 62,60% e Bocchigliero con il 58,20%, storie e numeri che da tempo raccontiamo nel nostro rapporto annuale “Comuni Ricicloni”.
“L’analisi dell’Arpacal – dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – conferma ancora una volta la bontà delle posizioni ambientaliste e rafforza il senso dell’azione di vigilanza e di denuncia svolta con costanza e determinazione dall’associazione del Cigno Verde. Solo migliorando il sistema e investendo con serietà nella raccolta differenziata, seguendo il modello dei ‘comuni ricicloni’ sarà possibile uscire dall’emergenza. Dunque l’esatto opposto della strada scelta dalla Regione Calabria, con il conferimento in discarica dei rifiuti “tal quale”, un circolo vizioso che condurrà inevitabilmente a incappare nelle multe comunitarie. E a pagare per le scelte miopi dell’amministrazione regionale saranno ancora una volta i cittadini calabresi”.
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