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Un dialogo costruttivo per uscire dalla crisi rifiuti. Legambiente Calabria è pronta a fare la propria parte per invertire la rotta, rilanciando le proposte ambientaliste elaborate negli ultimi mesi, in vista della discussione in Consiglio regionale del disegno di legge di riordino sulla gestione dei rifiuti. Idee che l’associazione del Cigno Verde vorrebbe discutere insieme ai componenti della commissione Ambiente nel corso di un’audizione ad hoc, per dare voce alle aspettative e alle rivendicazioni che emergono dai cittadini calabresi, sul piede di guerra in difesa dei propri territori.
Nella lettera inviata lo scorso 20 giugno al deputato regionale Gianluca Gallo, presidente della IV commissione consiliare “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente”, Legambiente Calabria richiede appunto di essere convocata dall’organismo regionale per illustrare nel dettaglio osservazioni e proposte in merito ai provvedimenti messi in campo negli ultimi mesi e soprattutto a quelli che saranno a breve adottati per la messa a regime del sistema rifiuti.
La missiva del presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone, ripercorre le tappe del disastro rifiuti in Calabria: dall’emergenza degli anni ’90, al commissariamento del 1997 – che grazie a poteri e fondi straordinari, avrebbe dovuto portare alla riduzione dei rifiuti, potenziare il sistema impiantistico e implementare la raccolta differenziata – fino al ritorno delle competenze alla Regione in piena emergenza, attestando il fallimento della gestione straordinaria. Oggi, con impianti carenti e un sistema allo sbando, la questione rifiuti è in molti territori un’emergenza ambientale quotidiana che, con l’arrivo dell’estate, rischia di trasformarsi in emergenza sanitaria.
Eppure nel corso degli anni dagli ambientalisti sono giunti puntuali documenti e dossier di approfondimento, per offrire agli organi decisori soluzioni possibili e praticabili: dal dossier “Rifiuti al Sud – l’emergenza infinita”, dell’aprile 2001, al dossier “Fuori dal tunnel – Per uscire dall’emergenza rifiuti in Calabria”, dell’aprile 2004, fino al dossier “Rifiuti – Uscire dall’emergenza si deve – differenziando e riciclando, anche in Calabria… si può” del maggio 2013. In particolare, in quest’ultimo documento condiviso – redatto insieme ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, alla Legautonomie, alla Confcooperative e alla Legacoop – vengono passate al vaglio le “Linee guida per la rimodulazione del piano regionale di gestione dei rifiuti” prodotte dalla Regione Calabria nel febbraio 2013, con osservazioni e proposte alternative.
Con il ritorno dei pieni poteri, la Regione Calabria sembra invece orientata a confermare l’opzione discariche: l’ordinanza del presidente della giunta regionale n. 41 del 10 maggio scorso autorizza infatti l’abbancamento dei rifiuti in discarica senza trattamento. Una scelta che non fa che accrescere l’allarme sociale per la paventata apertura di nuove discariche e l’ampliamento delle esistenti.
Ecco perché il confronto sul nuovo disegno di legge di riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati, che prossimamente sarà discusso in Consiglio regionale, è non solo auspicabile per giungere a una riforma efficace, ma anche ineludibile per condividere democraticamente con i cittadini e con le associazioni una scelta decisiva per il futuro della Calabria.
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