Rete No Ponte, nessun piano strategico per Villa San Giovanni

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Rete No Ponte

Un governo spudorato, impegnato più dalle escort e dai festini che dalle mille drammatiche emergenze e urgenze che stanno piagando Calabria e Sicilia, pretende di continuare a spingere l’operazione Ponte, un imbroglio sorretto ormai solo dagli interessi che vi ruotano attorno, e segnatamente dalla volontà di trasferire alla Impregilo più risorse pubbliche possibili finché questo giochetto non troverà la sua ovvia conclusione con la cancellazione del programma.
A supportare le mire pontiste del governo, troviamo gli entusiastici commenti che stiamo leggendo e ascoltando in questi giorni, in merito alla recente approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Villa San Giovanni, del “piano strategico” sintesi delle diverse sedute della cosiddetta Commissione Ponte.

La nostra contrarietà a questo piano non è dovuta alla qualità delle opere messe in “lista”, alcune delle quali fondamentali per il futuro della città di Villa San Giovanni, ma dal maldestro tentativo della classe politica villese che quasi all’unanimità ha cercato di far passare queste proposte non come quello che effettivamente sono, ossia opere compensative di un progetto che ancora non c’è, ma la realizzazione della “città dei sogni”.
Non è umiliante e mortificante per questa classe politica dover elemosinare ad una SpA opere che da decenni sono nei desiderata di un’intera città?
Ci si potrà tranquillamente obiettare che se non si riesce, o non si è capaci, a reperire finanziamenti pubblici, allora ben vengano quelli della Stretto di Messina SpA.

Ma la verità purtroppo è che la lobby del Ponte ha trovato una comoda pedina nell’amministrazione villese, convinta di poter incassare opere compensative e propedeutiche anche in assenza del progetto principale: in realtà, così come è finanziariamente scoperto il Ponte, allo stesso modo sono senza risorse i programmi di opere collaterali. Quello che si riuscirà a finanziare è probabilmente qualche progetto, secondo la logica  del “tu fammi continuare il Progettone, io ti premio con qualche progettino”.

Questo scambio, così poco remunerativo per i villesi, è però l’avallo per continuare a sprecare fondi pubblici per un Ponte che non vedrà mai la luce, mentre tutto intorno si procede a tagli indiscriminati ai servizi e ai trasporti, i precari diventano disoccupati, l’assistenza sanitaria viene discriminata, le scuole e le università autenticamente massacrate, i territori già dissestati vengono ulteriormente abbandonati così che ogni temporale appena più intenso diventa una tragedia.

La riprova di questa logica predatoria è nell’avvio delle attività di pre-cantiere per la variante ferroviaria a Cannitello: un’operazione da quasi 30 milioni di euro per lo spostamento di una tratta di circa un chilometro, mentre  si annunciano tagli alla quasi totalità dei treni a lunga percorrenza, a molti treni locali, all’utilissimo servizio metropolitano Melito-Reggio-Gioia.
Un’operazione inutile per tutti -tranne che per Impregilo e qualche suo referente locale- perché se come appare sempre più probabile il programma Ponte si blocca, resta uno spreco di territorio e risorse; ma anche nel caso di avvio della costruzione, non essendo stato ancora approvato un progetto esecutivo, c’è il rischio che le attrezzature del Ponte non ricadano poi negli spazi oggi interessati dagli spostamenti del binario.

L’attività è anche abusiva, visto che fa parte di un progetto modificato nel disegno e nella gestione senza le necessarie nuove approvazioni; e visto che per questa, come per tutte le altre opere collaterali, non è stata mai effettuata alcuna VIA.
Per questo il nodo reggino della Rete NO PONTE insieme ai cittadini di Cannitello e Villa porterà avanti l’azione legale, già annunciata nei mesi scorsi e poi sospesa visto che nell’area interessata si era fermata qualsivoglia attività.

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Author: Consuelo

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