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La posizione assunta dal Collettivo UniRC, durante la conferenza stampa di giovedì 25, dovrebbe essere motivo di riflessione per il Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che siglando il Protocollo di Intesa con i privati del ponte (Eurolink, Parsons, Stretto di Messina SpA) ha snaturato il ruolo che la ricerca scientifica ha assunto negli anni e continua ad assumere nel nostro territorio.
Da sempre buona parte dei docenti e dei ricercatori dell’Ateneo reggino ha dimostrato la propria contrarietà al ponte, con argomentazioni mai ideologiche ma puramente accademiche: con questo accordo il Rettore ha calpestato anni di valide ricerche, copiose pubblicazioni, approfondite analisi.
Come detto nel documento del Collettivo UniRC «il Magnifico, quindi, ci ha messi di fronte ad un protocollo d’Intesa che senza tenere in considerazione la specificità del territorio e la produzione cognitiva del nostro mondo universitario, è incentrato sull’interesse (la cui natura non ci è data sapere. Economica? Culturale? Paesaggistica?) al risanamento delle sicure devastazioni che conseguirebbero all’insediamento di un’opera voluta esclusivamente da interessi privati e inserita in un contesto geologicamente instabile e idrogeologicamente a rischio».
E’ auspicabile che l’Università Mediterranea accolga senza remore la richiesta dei propri studenti: revocare questo accordo sprovveduto e ricominciare ad ascoltare le ragioni del no al ponte dei propri studenti, ricercatori e docenti.
Il rilancio economico e culturale della Calabria si realizzerà, non aspettando «il volano dello sviluppo e degli incubatori di impresa», ma attraverso, anche, l’applicazione e l’utilizzo delle soluzioni maturate nel contesto universitario in merito ai trasporti e alla edificazione in armonia con le caratteristiche geofisiche del nostro territorio.
Per questo rinnoviamo l’appello alla partecipazione al presidio che si terrà lunedì 29 Novembre alle ore 11.00 davanti al Consiglio Regionale, quando si avrà come unico punto all’ordine del giorno il dissesto idrogeologico della Terra su cui vogliono lucrare inseguendo il sogno di un ponte insostenibile.
Rete No Ponte – Nodo reggino
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