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Domani, mercoledì 14 settembre, il presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico sarà a Polsi, uno dei luoghi più antichi di spiritualità e di fede della Calabria. Nel Santuario della Madonna della Montagna, Talarico parteciperà alla celebrazione religiosa del giorno della Croce, una ricorrenza che si svolge in tutto il mondo, annualmente, il 14 settembre, e che a Polsi assume un significato particolare per la tradizione che lega questo luogo di culto e di tradizionale pellegrinaggio di tutti i calabresi, alla croce bizantina conservata nel Santuario.
Talarico, a Polsi incontrerà il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace mons. Giuseppe Fiorini Morosini, per esprimere la solidarietà e la vicinanza dell’assemblea legislativa calabrese ad una Chiesa impegnata, come tutte le Chiese del Sud, in una missione evangelica che è spesso costretta a coniugare l’azione della solidarietà e la risposta alle sfide poste dalla degenerazione della violenza e della criminalità organizzata. L’incontro tra il presidente Talarico e il vescovo della Chiesa di Locri-Gerace, è stato preparato subito dopo le intimidazioni mafiose subite dal parroco di Gioiosa Ionica don Giuseppe Campisani e le forti prese di posizione del vescovo espresse in un’omelia in cui si diceva che “la Chiesa non torna indietro: se si minaccia un parroco, al suo posto ne andrà un altro per continuare la sua opera”.
La visita di Talarico, domani a Polsi, assume il significato di una testimonianza e di un’espressione di solidarietà verso don Campisani e di altri sacerdoti in prima linea nella lotta alla mafia. “Avvertiamo, come la stragrande maggioranza dei calabresi – dice il presidente Talarico – un’ansia profonda di solidarietà e un bisogno di riconciliazione a tutti i livelli. A Polsi, luogo del secolare e faticoso pellegrinaggio di tutti i calabresi, a don Campisani ed al vescovo Morosini, pastore della Chiesa Locrese, intendiamo portare la testimonianza più autentica della fierezza di una terra che non intende rassegnarsi e che vuole rinnovarsi, respingendo la cultura del male, una piaga sociale da cancellare e a cui dobbiamo rispondere con l’educazione alla pace e la cultura della legalità”.
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