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”Ho deciso per coerenza ed onesta’ di dimettermi da consigliere regionale, rinunziando a tutti i vantaggi che la carica comporta; questo senza che nessuno mi obblighi a farlo o me lo richieda e pur potendo legittimatamene continuare a mantenere la carica di consigliere sino alla fine della legislatura nel 2015”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale della Calabria Francescantonio Stillitani, che spiega: ”Ho iniziato a fare politica esattamente venti anni fa, quando alcuni amici pizzitani mi hanno invitato a candidarmi come sindaco di Pizzo la cui amministrazione era stata sciolta per illegalita’ diffusa.
Sono stato eletto quella volta e la volta successiva. Sino ad allora non avevo avuto interesse per la politica e svolgevo esclusivamente la mia attivita’ di imprenditore. Una volta entrato in questo mondo, mi sono appassionato ed ero entusiasta all’idea di poter fare qualcosa di utile per il paese e per la regione in cui vivevo, anche a costo di sacrificare la mia attivita’ privata e la famiglia.
Mi sono iscritto al Ccd, ora Udc, partito che – aggiunge Stillitani – ritenevo a me piu’ congeniale ideologicamente e non ho mai cambiato casacca. Nel 2001, come unico rappresentante del partito, sono stato nominato assessore regionale esterno dal presidente Chiaravalloti, sono stato eletto poi per due volte consigliere regionale e nel 2010 sono stato nominato assessore regionale al lavoro ed alle politiche sociali in quota Udc dal presidente Scopelliti.
A gennaio di quest’anno ho deciso di uscire dall’Udc e per coerenza ho presentato contemporaneamente le dimissioni da assessore regionale. Su richiesta del presidente Scopelliti ho continuato a svolgere il ruolo di assessore fino ad aprile. Non ho aderito a nessun altro partito, non partecipo ad alcuna riunione politica, ho, di fatto, abbandonato tutti i contatti con il territorio che rappresento”.
Ancora Stillitani: ‘‘Non sono piu’ motivato a fare attivita’ politica, mi trovo a disagio in un mondo dove ormai spesso si opera e si fanno scelte dettate da interesse di parte e personale e si privilegia l’appartenenza e la clientela rispetto alle capacita’, un ambiente in cui prevalentemente si vota e si appoggia un uomo politico non perche’ se ne condividono le idee e le attivita’, ma perche’ si spera di ottenere qualche vantaggio e questo a discapito della Calabria e dell’Italia in generale”.
(ASCA)
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