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La nostra stessa nascita è legata alla solidarietà con la Magistratura; e questo non solo per via della bomba esplosa dinanzi alla Procura, ma soprattutto perché siamo convinti che, a maggior ragione nella nostra città, la Procura ha costituito e costituisce un baluardo della Giustizia e per la nostra fiducia di cittadini. La prepotenza della ‘ndrangheta e la mancanza di trasparenza e di legalità in ampi settori della pubblica amministrazione e dei mondi che contano (professioni, economia, cultura, religione) si contrastano certo con il risveglio e la mobilitazione della Coscienza civile di tutti, ma sappiamo bene che la nostra Costituzione affida alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine il compito istituzionale di svolgere un’azione che garantisca la tutela dei diritti per tutti.
Questa è la testimonianza che ci ha lasciato Borsellino e, dalla sua eredità, cogliamo l’occasione per una riflessione sul compito della Magistratura e dei Magistrati nella vita pubblica.
Non è un mistero, infatti, che il continuo tentativo d’indebolire il loro ruolo istituzionale – non solo a Reggio, ma in tutto il Paese – sta contribuendo a far diminuire ancora di più la fiducia e la speranza nel cambiamento.
E tuttavia, è chiaro che anche i Magistrati sono esseri umani, e dunque soggetti a limiti e contraddizioni personali, e anche a loro è richiesto un supplemento di serietà, non solo professionale.
Stavolta, abbiamo fatto slittare l’evento del tre del mese al 19 luglio, per collegarlo all’anniversario della strage di via D’Amelio, nella quale hanno perso la vita Borsellino e la sua scorta. Abbiamo ritenuto che non possa esserci momento più significativo per affrontare la riflessione su questi temi, perché riteniamo che sia una delle figure che ha espresso in maniera più alta l’azione d’un Magistrato, nel contrasto alla criminalità organizzata e ai sistemi collusi con essa, e nel risveglio della fiducia dei cittadini e della Coscienza civile.
Abbiamo invitato ad aiutarci nella nostra riflessione due Pubblici Ministeri reggini che si stanno distinguendo nell’assunzione di questa eredità: Giuseppe Lombardo e Stefano Musolino. Partiremo, allora, dall’ascolto della loro esperienza umana e professionale, per conoscere di più la loro vita e gli ideali che li muovono, ma anche per un dialogo con loro che ci aiuti reciprocamente a dirci le aspettative e individuare modi e percorsi per una collaborazione possibile.
L’incontro si svolgerà il 19 luglio alle ore 20 nel cortile alle spalle della chiesa degli Ottimati (ingresso da via Cimino 4).
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