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Riceviamo e pubblichiamo:
L’Officina dell’arte riapre l’Oasi village theatre, uno dei posti più incantevoli della città, una finestra sul mare rimasta silente per alcuni anni ma che si rimette in moto con gli artisti reggini diretti dal maestro Peppe Piromalli. Una location suggestiva dove il blu notte del mare si fonde con quello del cielo, è stata venerdì sera la cornice naturale della pièce i “Due signori della signora”.
“Crediamo che questo spazio debba riprendersi artisticamente il posto che gli compete – spiega il maestro Piromalli – Nello spirito dell’Officina dell’arte c’è la convinzione che non debbano essere le persone a tornare a teatro, ma il teatro a tornare alle persone, cercando, come primo luogo d’incontro tutti quei siti che non siano unicamente deputati agli spettacoli teatrali. Un sogno forse ma nel quale io e la compagnia abbiamo creduto e investito e, ad oggi, ci sta regalando l’affetto e la presenza di un pubblico attento che ci segue anche fuori l’hinterland”.
L’officina ritorna all’Oasi a fine mese, il 31 Luglio, con la commedia “13 a tavola”. Prende così, sempre più forma, la sinergia tra la compagnia teatrale e l’imprenditore Mario Scaramuzzino che ha sposato subito il progetto del maestro Piromalli di portare il teatro tra la gente, in quei luoghi apparentemente lontani all’arte ma in realtà, vere location di eventi unici. Un rassegna teatrale che si pone in chiave innovativa con il connubio gusto-teatro: vengono esaltate infatti le location all’aperto della città, il parco ludico Ecolandia e l’Oasi village, unendo la bontà di prelibatezze culinarie preparate dallo staff dei locali che supportano l’iniziativa.
“La cultura è un diritto fondamentale di ogni cittadino – afferma l’imprenditore Scaramuzzino – L’Officina dell’arte è una compagnia che produce arte, crea movimento, smuove la massa e non potevamo rimanere inerti di fronte a questo vortice umano. Da qui la scelta obbligatoria di portare il teatro di qualità all’Oasi, location di grandi eventi dell’estate reggina, perché il nostro desiderio è un teatro diffuso che parte dagli attori per andare dalle persone”.
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