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Fino al terremoto del 1908 i 4 meravigliosi “delfini bronzei”, ad oggi ancora da noi visibili, furono usati come “bocche “ per la Fontana Nuova, posta esattamente sulla via Marina, a sostituzione delle 5 vecchie “bocche marmoree” danneggiate dal precedente terremoto del 1783. La furia distruttrice del terribile sisma del secolo scorso non risparmiò neppure la stessa Fontana Nuova e dunque le i 4 “delfini” furono separati e collocati rispettivamente uno a Piazza Castello ( con il baluardo Aragonese anch’esso pesantemente ridimensionato dal sisma e dal nuovo piano “De Nava) e 3 , da cui le “Tre Fontane”, a ridosso della via Reggio Campi in uno splendido affaccio sullo Stretto .
Quella scalinata fu battuta da migliaia e migliaia di piedi; da contadini e commercianti che scendevano verso la vicina e storica Piazza del Mercato ( attuale Mercato Coperto) ed il Largo Orange ma anche di semplici cittadini.
Le Tre Fontane da sempre sono state luogo di ristoro dell’anima e del corpo nonché luogo di interscambio culturale. A ridosso degli anni ’80 purtroppo le prime forme di degrado ed abbandono coinvolgono tutte le scalinate storiche cittadine che spesso divengono teatro e ricettacolo di forme di devianza sociale e di rifiuti di ogni genere oltre che essere trasformati in indecorosi “ vespasiani “ a cielo aperto.
Solo nell’ultimo decennio pare si riscopra interesse per la riqualificazione dell’intero sistema delle scalinate ( molte occupate ad oggi da manufatti abusivi privati) e dello stesso blocco monumentale delle Tre Fontane che divengono oggetto di interventi a più riprese.
Nel frattempo , quasi nel silenzio dell’opinione pubblica, “scompare” la fontana di Piazza Castello e dunque il delfino bronzeo che l’ha identificata per un secolo circa.
La storica via della Giudecca viene “sventrata” dal Tapis Roulant, fra i dissapori e le polemiche,che nell’ultimo tratto non viene mai completato.
Le Tre Fontane vengono recintate prima per posizionare un palo di illuminazione di assoluto contrasto stilistico e di pessimo gusto , poi per staccarlo (vicende tutte reggine) e cantierizzare l’area per un definitivo restyling probabilmente in vista del completamento di questo ultimo tratto del Tapis Roulant stesso e dell’adeguamento progettuale previsto ( forse).
In pratica sono anni che non si riesce a fruire più non solo della Fontane e dell’acqua potabile bensì della scalinata stessa che le ospita. Prima “separate”, poi annullate in ogni loro funzione ; questo sembra il triste destino delle nostre amate fontane. E’ proprio impossibile o strano chiedere di riavere in un ‘unica sede i 4 Delfini bronzei e ridare lustro e dignità storica agli stessi?
La città ormai è a “pezzi” in ogni senso ma provare a “ricomporla “ è un dovere civico oltre che amministrativo.
Filippo Sorgonà
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