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Sin dall’inizio di questa esperienza amministrativa abbiamo dichiarato il nostro intento di lavorare anteponendo a tutto gli interessi della nostra città, posizione che abbiamo dimostrato in maniera tangibile in occasione dell’elezione del Presidente del Consiglio comunale.
Nel corso della prima riunione del Consiglio, però, abbiamo ravvisato in alcune dichiarazioni del Sindaco una sorta di “campanello d’allarme” sulla linea che intende seguire. Ci riferiamo al passaggio sull’Atam ed in particolare sulla “scellerata gestione manageriale che ha condotto la società sull’orlo del fallimento.”
Certamente le gestioni a cui si riferiva il Sindaco Falcomatà sono quelle antecedenti all’anno 2002, a quelle Amministrazioni improntate alla gestione del potere secondo i principi del clientelismo più sfrenato, che hanno ridotto l’Atam ad un vero e proprio “assumificio”, reclutando personale senza esperire alcun pubblico concorso.
Per intenderci quelle stagioni dei comitati di gestione, dei consigli di amministrazione retribuiti con compensi letteralmente miliardari. Erano i tempi in cui le attività aziendali venivano svolte a cielo aperto su piazzali in terra battuta; tempi in cui il servizio veniva svolto con bus-carretta, che transitavano pericolosamente in mezzo alla gente a passeggio sul Corso Garibaldi, senza regole nè orari.
Il Sindaco Falcomatà non poteva certo riferirsi all’ultimo decennio, durante il quale l’Atam ha cambiato completamente volto grazie alla sinergia con un’Amministrazione Comunale che ha individuato nella mobilità urbana uno dei principali fattori di sviluppo della città. Per intenderci gli anni in cui sono stati posti in essere gli elementari fattori della mobilità urbana: il rinnovo e potenziamento del parco autobus, l’isola pedonale del Corso Garibaldi, i parcheggi a pagamento, le corsie preferenziali, le stazioni di interscambio di Botteghelle e Ponte della Libertà, il tapis roulant.
In quegli anni – e il sindaco Falcomatà lo sa bene – finalmente i reggini hanno gradualmente scelto il mezzo pubblico abbandonando le proprie automobili, apprezzando i benefici che questi servizi, finalmente affidabili e puntuali, erano in grado di produrre. Tutto ciò ha consentito all’azienda di fare un salto di qualità ed alla città di guadagnare posizioni nelle classifiche nazionali.
Quanto realizzato è di chiara evidenza per tutti i reggini, così come è altrettanto evidente che ogni tentativo di strumentalizzare le esperienze precedenti provoca solamente un senso di fastidio in chi, invece, vuole vedere azioni concrete dopo il buio causato dai due anni di gestione commissariale, fortemente sollecitata ed auspicata dalla parte politica espressione dell’attuale Primo Cittadino.
Il nostro invito al Sindaco Falcomatà è di lavorare seriamente al servizio dei cittadini: ha voluto la bicicletta e adesso deve pedalare, consapevole che non si tratta di un modello con la pedalata assistita, in quanto dovremo essere solo noi amministratori gli artefici delle sorti della città.
Fino ad oggi abbiamo assistito a molto fumo ( parate, proclami) ed adesso vogliamo l’arrosto (risoluzione dei problemi).
Sostenere l’Atam è un dovere dell’Amministrazione Comunale, la Giunta Regionale uscente ha fatto il proprio dovere, adesso tocca al Comune pagare le spettanze dovute all’azienda, procedere al progetto di ricapitalizzazione, che giace da tempo nei cassetti di Palazzo San Giorgio, e affidare la responsabilità dell’Atam a persone adeguate da un punta di vista umano e professionale.
Per quanto ci riguarda noi ribadiamo la nostra ferma volontà di lavorare per il bene di Reggio, ma saremo altrettanto determinati nella nostra opposizione nel caso in cui il Sindaco scelga di proseguire nella politica della contrapposizione, della maldicenza e dell’odio.
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