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Nello spazio nessuno può sentirti urlare. Recita così una delle frasi più famose del capolavoro firmato da Ridley Scott “Alien”. E verrebbe da pensare di essere proprio al cospetto di una terra aliena, popolata da extraterrestri, quando si esplorano i temi delle casse comunali, in merito alle quali si è detto tutto ed il contrario di tutto. Ma ci si è spinti anche oltre, provando a condizionare l’opinione pubblica con messaggi fuorvianti e devastanti per la comunità.
Eppure noi avevamo urlato. Lo avevamo fatto con tutte le nostre forze per dire che quelle messe in circolo erano solo menzogne. Siamo rimasti inascoltati ma oggi a dare conferma alle nostre parole e alle nostre denunce sono stati proprio i Commissari in procinto di abbandonare Palazzo San Giorgio.
Siamo rimasti inascoltati quando, due mesi orsono, lanciammo proprio come “Reggio Futura” una campagna verità sulla reale consistenza del disavanzo. Distribuimmo in città dei volantini affinché i cittadini fossero messi a conoscenza che nelle casse del comune non c’era la fantomatica voragine che ipocritamente si voleva far credere, bensì 35 milioni di euro di attivo. Nello spazio abbiamo urlato, nessuno ha ascoltato le nostre grida fatte passare per mera propaganda.
Ma il tempo è galantuomo e ci danno ragione i fatti. E i fatti sono descritti nella loro interezza dai Commissari. Nel momento del commiato essi comunicano, tronfi, alla città di lasciare liquidità per 31 milioni di euro. Ce ne rallegriamo. Chi non lo farebbe. Ma non possiamo esimerci dal farci e dal fare numerose domande
Non ci sono soldi. Quante volte lo abbiamo sentito dire. Per due lunghi anni la città ha accettato passivamente ogni sorta di sacrificio, salvo poi scoprire di non essere più in deficit, bensì di possedere in attivo ben 31 milioni di euro.
Possiamo ipotizzare che i commissari siano stati particolarmente bravi nel trasformare il disavanzo, che all’atto dell’insediamento certificavano ammontasse a 30 milioni di euro, in un attivo di pari importo. Ma la bravura, signori, sta innanzitutto nel dare risposte alle istanze dei cittadini. E di quelle in questo biennio non v’è stata nemmeno l’ombra. Questo significa disattendere la mission del proprio incarico.
Hanno accumulato una consistente cassa, dunque. E allora perché non intervenire sulle numerose criticità? Perché far spegnere una comunità sotto la mannaia della mancata erogazione di qualunque servizio essenziale? Se i soldi c’erano perché non fare le cose?
Ci rivolgiamo allora al nuovo primo cittadino, Giuseppe Falcomatà, e gli chiediamo con il ‘tesoretto’ consegnatogli dai Commissari, che fin qui così gelosamente lo hanno custodito, di provvedere immediatamente a rendere giustizia ai cittadini contribuenti, vessati immotivatamente, riducendo da subito le imposte comunali.
Il presidente di Reggio Futura Aldo Porcelli
Il vicepresidente Demetrio Laganà
Il dirigente Antonio Barrile
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