Reggio, Convegno “Il carattere Multiforme” alla Mediterranea

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Il centro di ricerca sulle misure di prevenzione e sull’economia della criminalità dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria – Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia, ha organizzato presso l’Aula Magna di Architettura – Feo di Vito, il convegno dal titolo “Il carattere “Multiforme” della confisca. Riflessioni a margine di un istituto in costante evoluzione”. I lavori si sono aperti con i saluti di Pasquale Catanoso, Magnifico Rettore dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Attilio Gorassini, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e Luciano Gerardis, Presidente tribunale di Reggio Calabria. “Le misure di prevenzione – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho – sono partite da una applicazione personale, per passare poi, ad una applicazione sul patrimonio. Il reato trova quasi sempre fonte nel fine di arricchimento. Dunque, riuscire a togliere all’autore del reato il bene che è riuscito a conquistare, consente di dissuadere chiunque nel commettere reati, perché comunque quel bene non potrà conservarlo. Come Procura, abbiamo nella nostra prassi applicativa, quella di intervenire sempre con la misura della confisca, quale applicazione del diritto penale o di prevenzione. L’economia trova un grosso danno proprio nel reato che finisce poi, nel reinvestire nell’economia legale gran parte dei propri profitti”.“Le misure di prevenzione – ha argomentato il senatore Nico D’Ascola – si pongono a tutela della necessità di difendere l’ economia dall’inquinamento nascente dai patrimoni di provenienza illecita, e costituiscono uno strumento di controllo della devianza. Le misure di prevenzione sono come quella forma avanzata, anticipata di controllo della devianza sociale, in una società la quale ha dimenticato la opportunità del controllo. Uno strumento volto a reintrodurre quelle stanze di compensazione all’interno delle quali è monitorato il fenomeno della devianza sociale. Il codice antimafia – ha proseguito il componente della Commissione Giustizia del Senato – è la concretizzazione ideale di un apparato normativo nel quale confluiscono competenze multidisciplinari, non solo la multifunzionalità delle misure di prevenzione sul versante degli effetti dei risultati che sono connessi alla loro applicazione, ma anche la natura multiforme del codice antimafia”.

 

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Author: mario.labate

mario labate - collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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