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Riceviamo e pubblichiamo:
Con riferimento alla nota stampa diffusa dal Sig. Giacomo Marino, rappresentante dell’Opera Nomadi, riguardante l’occupazione della mia abitazione nel Rione Marconi, sono doverose le necessarie precisazioni:
Non vedo le ragioni per me e la mia famiglia di creare una invenzione, per come dichiarato dal Marino: l’occupazione della nostra abitazione , purtroppo, è un dato di fatto, perseguibile penalmente, oltre che riprovevole umanamente.
Io e la mia famiglia abbiamo sempre abitato la casa assegnata sin dal primo giorno; la presenza di parecchi libri anzi nella stessa può solo confermare ciò e significare, inoltre, il serio impegno di mio figlio Francesco che da sempre si è dedicato con profitto agli studi ed al prossimo, piuttosto che impegnare il proprio tempo nell’occupare abusivamente appartamenti di proprietà altrui .
Qualsiasi notizia apparsa sulla stampa proveniente dal Marino in merito all’utilizzo dell’appartamento in questione è falsa e tendenziosa. Ciò che addolora ulteriormente non è soltanto il sopruso al quale io e la mia famiglia siamo costretti ad assistere senza potere fare nulla per tornare ad abitare nella nostra casa, ma anche la consapevolezza che da parte del Sig. Marino si stia creando una autentica montatura con la quel sta solo cercando di celare il grave episodio perpetrato ai nostri danni da parte di soggetti ben identificati dalle forze del’ordine che, nel caso di specie, appartengono alla locale comunità nomade.
Io mi sono solamente limitato a denunziare l’accaduto per come verificatosi, precisando che, ancor prima dell’occupazione, parecchie intimidazioni sono state effettuate contro la nostra famiglia, tutti puntualmente denunziati all’Autorità Giudiziaria .
Concludo dichiarando la nostra estraneità a qualsiasi manifestazione di razzismo o xenofobia contro l’etnia rom, ribadendo che gli autori della azioni criminose da noi subite sono delinquenti, a prescindere dalla etnia, dal sesso o da qualsiasi discriminazione di genere. Affermo che io e la mia famiglia abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a farlo in futuro, che i criminali autori delle azioni contro di noi sono delle mele marce isolate, non solo dell’intera comunità rom ma dall’intera cittadinanza reggina. Voglio continuare a sperare in ciò anche dopo le esternazioni del Sig. Marino. Rinnovo il mio invito all’opinione pubblica, di cui si è inoltre fatto prontamente portatore anche mio figlio in veste di presidente dell’associazione culturale “Famiglia Ventura” in pubblichi incontri e dichiarazioni, a non lasciarsi trasportare da sentimenti ed odi razziali, indegni di ogni essere umano desideroso di considerarsi ed autodefinirsi civile.
Vincenzo Ventura
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