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Riprendiamoci la città!». È stato un gruppo di giovani reggini ad essere scesi sul Corso Garibaldi, ieri pomeriggio durante lo shopping natalizio. Tra il via vai di persone affaccendate nel comprare gli ultimi regali, all’improvviso è apparsa una piccola “rappresentanza” di quei tanti sacchi neri che stanno invadendo la nostra città: Gallico, Ciccarello, Ravagnese, la Vallata del San’Agata e tutti gli altri quartieri che negli ultimi periodi stanno pagando lo scotto di anni di mala gestione dei rifiuti.
Una manifestazione di sensibilizzazione organizzata da diverse associazioni che negli anni si sono impegnate sulle varie tematiche connesse a questo ambito, sia per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute e alla difesa dell’ambiente, che per la promozione del riuso e del riciclo creativo.
I sacchi di spazzatura, su cui era ben in evidenza il nome del quartiere di provenienza, sono stati poi portati in processione per il Corso al ritmo di tamburi e grancasse, fino ad arrivare a Palazzo San Giorgio dove è andata in scena una performance curata dai Pagliacci ClanDestini-Freckles. La piece, tratta dal testo teatrale “Alice nel paese della mondezza” scritto dal Laboratorio “Parco Scenico”, è stata molto apprezzata dai passanti, tanto da essere poi replicata a Piazza Camagna.
L’iniziativa di ieri non vuole essere un atto isolato: anni di impegno all’interno della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” hanno reso chiaro che la situazione attuale non potrà essere risolta in tempi brevi. La cosa gravissima è che l’attuale emergenza era annunciata da tempo, visto lo stato di collasso in cui versa l’intero sistema regionale, colpevolmente incentrato “solo” su inceneritori e discariche, oggi quasi tutte esaurite o con gravi problematiche strutturali che le rendono fortemente pericolose per la salute dei cittadini. È questo ad esempio il caso della discarica di Casignana, dove dovrebbe essere conferita una buona parte dei rifiuti reggini, e che gli abitanti del posto hanno giustamente bloccato nei giorni scorsi. Le colpe di chi non ha saputo e voluto gestire i rifiuti non possono ricadere sui cittadini, né metterne a rischio la salute.
In questa situazione emergenziale, che ha di sicuro bisogno di risposte urgenti, non possiamo che ribadire le richieste da anni portate avanti dalla RDT. Per prima cosa la chiusura della stagione del Commissario all’emergenza rifiuti: oltre quindici anni di gestione straordinaria hanno portato a spese esorbitanti, a numerose inchieste, a discariche aperte qua e la, ma a nessun miglioramento sostanziale per i cittadini.
La seconda richiesta è il ritorno di una gestione così delicata in mani interamente pubbliche: la gestione dei rifiuti, così come quella dell’acqua, è un settore vitale per i cittadini e la sua efficienza non può essere subordinata ai profitti dei gestori, così come anche stabilito dal referendum dello scorso anno sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali.
I sacchi di immondizia che stanno riempiendo la nostra città sono anche il simbolo di una crisi sociale e politica, che non può avere risposte altre se non il protagonismo diretto dei cittadini: è questo il messaggio principale che ieri si è voluto lanciare, e che sarà ribadito con altre iniziative attualmente in cantiere.
Associazioni e comitati reggini della
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
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