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Probabilmente questa volta porrà fine veramente all’escalation di azioni contro la donna con la quale da circa quattro anni intratteneva una relazione sentimentale, in realtà già da tempo, tramontata per decisione di quest’ultima. Infatti, come spesso accade c’è chi non si rassegna e non può darsi pace per la fine di quella storia.
E di questa storia è vittima una donna da tempo oggetto di una vera e propria persecuzione, una vessazione continua fatta di veri e propri appostamenti, condotte violente e possessive, minacce gravi anche di morte da parte di chi appunto non accettava l’idea del rifiuto. Così ieri l’ennesimo episodio, ma questa volta a Domenico Tripodi, reggino classe ’61, la Polizia di Stato ha messo le manette nell’ambito di un’operazione frutto dell’attenzione rivolta dal Questore Carmelo Casabona a queste odiose manifestazioni di violenza fisica e psichica in danno, solitamente, di vittime più deboli, costrette a vivere nel terrore dai loro “persecutori”.
Nella mattinata, infatti, la donna, barricata nella sua abitazione di viale Europa, richiedeva l’intervento della Polizia segnalando la presenza minacciosa di un uomo nei pressi dell’abitazione. Ai poliziotti della “Squadra Volante” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico la donna, profondamente scossa ed in preda ad un forte stato di agitazione, raccontava la sua storia mostrando anche le denunce già sporte in passato contro colui il quale l’aveva costretta a cambiare le proprie abitudini di vita nonché quella dei propri cari e che nell’ultima occasione denunciata, aveva tentato di introdursi all’interno dell’abitazione della donna infrangendone i vetri.
Precipitatisi in strada i Poliziotti della Volante intercettavano il Tripodi nelle immediate vicinanze dell’abitazione e lo conducevano in Questura ove veniva dichiarato in stato di arresto per il reato di atti persecutori previsto e punito dall’art. 612-bis del codice penale, mentre la donna formalizzava l’ennesima denuncia a suo carico. Stamane si svolgerà il giudizio direttissimo come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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