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Il tentativo, palese quanto puerile, portato avanti dal sindaco Arena e dalla sua giunta, che mira a derubricare e a far cadere nel dimenticatoio l’agghiacciante vicenda relativa alle pesantissime infiltrazioni delle cosche della ‘ndrangheta nella società mista comunale Multiservizi, è stucchevole. Siamo letteralmente increduli ed esterrefatti.
Il sindaco Arena e l’amministrazione comunale, al di là di qualche patetico e, addirittura, minaccioso comunicato stampa e di un incontro in prefettura, non hanno assunto nessuna iniziativa concreta tesa a spezzare e a chiudere definitivamente le società miste.
Alla giunta comunale, infatti, non sono bastate le numerose dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia e, soprattutto, le risultanze delle inchieste della DDA di Reggio Calabria, rispettivamente l’operazione “Archi” e la recentissima operazione “Astrea”, dalle quali emerge in maniera agghiacciante l’incontrovertibile presenza della ‘ndrangheta tra i soci privati della Multiservizi, per assumere la decisione più ovvia e logica, vale a dire: salvaguardare tutti i posti di lavoro e uscire immediatamente dalle società miste, Multiservizi in primis.
A tutt’oggi, invece, il sindaco Arena, che da commercialista sarebbe stato addirittura consulente della Multiservizi, minimizza e fa finta di nulla. Infatti, comunica alla città che opererà affinchè si eviti qualsiasi infiltrazione.
Ma, sindaco Arena, fino ad oggi cosa è successo?
La Procura cosa ha smascherato, se non le infiltrazioni mafiose?
Il nostro stupore, rispetto a queste dichiarazioni, è, pertanto, sconfinato, poiché vi è un tentativo, nemmeno tanto nascosto, di offendere le intelligenze di tutti i reggini.
Ci troviamo di fronte a un comportamento comico che, però, non fa ridere nessuno, ma, purtroppo, fa letteralmente piangere un’intera comunità.
Con stupore, dobbiamo registrare la contestuale assenza di azioni concrete da parte delle altre Istituzioni preposte ad intervenire.
Ci aspettavamo, infatti, un provvedimento da parte del Prefetto di Reggio Calabria dr. Varratta, il quale, con un atto amministrativo di natura straordinaria, sostituendosi e supplendo all’inerzia dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto mettere la parola fine e chiudere la putrida vicenda delle società miste del comune di Reggio Calabria. Società miste che rappresentano, in modo acclarato, il crocevia di tutti gli affari e gli interessi delle cosche della ‘ndrangheta. Basta, per esempio, andarsi a leggere gli elenchi relativi agli incarichi e alle consulenze per verificare che si tratta di una vera e propria grandissima mangiatoia costruita sulla pelle e sulle tasche degli incolpevoli reggini.
Invece, il Prefetto, a seguito delle gravissime vicende emerse, non ha ritenuto opportuno assumere nessuna iniziativa e nessun atto, per molti versi scontato e unanimemente atteso.
E’ ovvio che tutto ciò provoca, alla stragrande maggioranza degli esausti e onesti cittadini reggini, una ferma critica e un profondo dissenso.
Le Istituzioni non possono e non devono essere di parte o, peggio, al servizio di un sistema di potere che, in questa città, è, ormai, putrido e nauseante. Purtroppo, a Reggio vi è, troppo spesso, una stretta simbiosi tra la destra al potere e le Istituzioni.
Ci appelliamo, pertanto, direttamente al Ministro degli Interni, dott.ssa Anna Maria Cancellieri, affinché metta fine a questo scempio e intervenga rapidamente per ripristinare la legalità e il rispetto delle regole, così palesemente calpestate e oltraggiate.
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