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L’odierna lezione di civiltà e democrazia tenuta dagli studenti reggini è semplicemente splendida.
Infatti, il totale, bruciante e indiscutibile fallimento della manifestazione studentesca promossa per protestare contro l’eventuale scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria rappresenta l’assoluto e incontrovertibile ripudio che i reggini, a partire dagli studenti, nutrono nei confronti dei sedicenti amministratori, protagonisti del famigerato “modello-Reggio”, che nell’ultimo decennio hanno distrutto e raso al suolo la nostra città.
Un clamoroso flop che pesa come un enorme macigno.
Qualcuno attendeva folle oceaniche e, invece, si sono ritrovati una ventina di studenti.
Finalmente, Reggio e i reggini hanno definitivamente aperto gli occhi e sanno benissimo chi sono i responsabili della bancarotta etica, morale e finanziaria della città.
Altro che nemici di Reggio e amenità varie, la gente è sempre più cosciente del fatto che i veri nemici di Reggio sono quei personaggi che l’hanno ridotta nella drammatica condizione odierna.
A prescindere dalle decisioni che saranno assunte dal Consiglio dei Ministri, i giovani reggini con grande maturità hanno palesemente snobbato e rinviato al mittente la pubblica “chiamata alle armi”, pompata con ogni mezzo, finalizzata ad una roboante, quanto ridicola, difesa della città da non si sa quali nemici.
Nelle ultime settimane i giovani reggini hanno dato prova di fortissima coscienza e piena consapevolezza del drammatico momento che vive Reggio Calabria: una città strozzata e oppressa da un’ossessiva presenza della ‘ndrangheta che ha imperversato in tutti i gangli istituzionali e del potere.
Prima la straordinaria e dirompente risposta, spontanea e libera, al cosiddetto manifesto “Reggio rivendica il suo ruolo” scaturita con la diffusione di un bellissimo “Contro-Manifesto” firmato, fra l’altro, da centinaia di cittadini, senza etichette; successivamente abbiamo registrato le numerose singole testimonianze di giovani e studenti che nei social network e nei media hanno manifestato la loro nausea per un vergognoso sistema di potere che ha massacrato la città; e, oggi, infine, la limpida e sdegnata risposta degli studenti che non hanno accettato una bieca strumentalizzazione, tanto meno le parole d’ordine che erano alla base della “chiamata alle armi”.
L’odierna diserzione di massa è, quindi, il sigillo definitivo rispetto alla triste e inappellabile chiusura di un’epoca, tragica e funesta, che ha massacrato la nostra Reggio.
Pertanto, la freschezza e la lungimiranza degli studenti e dei giovanissimi esprime un chiaro segnale di concreta speranza per costruire un nuovo domani libero dalla ‘ndrangheta, dal malaffare e dalla pessima politica.
Grazie ragazzi: siamo convinti, e non si tratta di enfasi astratta, che oggi avete scritto una bellissima pagina di storia cittadina che molti non dimenticheranno facilmente.
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