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Il sindaco Arena, alla stregua dei giapponesi sull’isoletta convinti che il conflitto mondiale fosse ancora in corso, tenta, in evidente confusione, di affermare che a Reggio Calabria va tutto bene e che i conti del Comune sono in perfetta regola.
Insomma, Arena, pensando che i reggini abbiano un enorme anello attaccato al naso, prosegue, in coerenza con i suoi fallimentari predecessori, nella incredibile linea che, senza alcun pudore, rappresenta una macroscopica offesa all’intelligenza di tutti i cittadini e secondo la quale il Comune di Reggio gode ottima salute e, addirittura, le società miste, Multiservizi in primis, sono, fino a prova contraria, aziende assolutamente immuni da infiltrazioni mafiose.
Infatti, su questo specifico e dirimente punto, Arena attende la certificazione antimafia, come se le inchieste e le parole scritte nelle ordinanze della DDA reggina fossero acqua fresca e inutili esercizi sintattici della Procura. Siamo, davvero, al paradosso. Un tragico paradosso che si gioca sulla pelle dei cittadini e sul futuro di Reggio Calabria, una città drammaticamente senza prospettive, senza alcuna possibilità di sviluppo e in balia di una gestione dissennata. L’attuale condizione della città è, esclusivamente, da addebitare, senza alcuna possibilità di smentita, ai lunghi anni di gestione Scopelliti e del vergognoso “modello Reggio”, proseguiti con Raffa e Arena.
La città nell’ultimo periodo ha subito una drammatica escalation, causata da quelli che sono i veri acerrimi nemici di Reggio, vale a dire coloro i quali stanno, senza vergogna, comodamente seduti sulle poltrone del potere cittadino. I fatti sono noti e non lasciano spazio ad alcuna interpretazione: la relazione degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha certificato un parziale buco in bilancio di oltre 170 milioni di euro, i continui e duri richiami della Corte dei Conti riguardo la gestione comunale, le pesanti risultanze emerse dalle inchieste della Magistratura secondo le quali il Comune di Reggio si è trovato ad essere socio e partner d’affari con il prestanome della cosca Tegano nella Multiservizi e, in ultimo, l’invio (per la prima volta nella storia repubblicana in una città capoluogo di provincia) della Commissione d’accesso agli atti voluto dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. A questo proposito, tenuto conto dei gravissimi atti amministrativi e dei fatti accaduti, siamo persuasi che il lavoro della Commissione d’accesso approderà allo scioglimento del Consiglio comunale e, quindi, alla tanto auspicata Liberazione della città.
La lunga serie di azioni concrete ed episodi incontrovertibili sono la dimostrazione concreta e la prova tangibile che evidenzia come i veri nemici di Reggio sono tutti quei personaggi che, con una gestione folle e sconsiderata delle casse comunali, hanno provocato una bancarotta etica, morale e finanziaria della città. In tal senso, pensavamo, in perfetta buona fede, che la recentissima conferenza stampa di Arena servisse per comunicare l’indispensabile scioglimento della Multiservizi e per parlare, finalmente, il linguaggio della verità sulla situazione comatosa dei conti comunali; sui quali, è bene ricordarlo, non si hanno ancora notizie circa l’approvazione del Bilancio Consuntivo del 2010: una follia politica e un’assurdità amministrativa che richiederebbe, ancora una volta, l’intervento del Ministero dell’Interno. Come noto, nulla di tutto ciò, Arena pensa di potere ancora dileggiare Reggio e i reggini.
Noi, al contrario, siamo convintissimi che, molto presto, i reggini presenteranno a questi pseudo-amministratori, che sono i veri nemici della città, il conto per avere distrutto Reggio Calabria e, parafrasando il Vangelo, siamo convinti che rapidamente la popolazione, finalmente, urlerà a costoro un chiaro e assordante: “Fuori i mercanti dal Tempio….”.
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