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Duplice operazione di polizia delle “volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura che hanno consentito di trarre in arresto tre persone per reati contro il patrimonio e violazione della normativa sull’immigrazione.
Nell’ambito del piano di controllo del territorio predisposto dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, Dott. Carmelo Casabona, e finalizzato alla prevenzione dei furti in appartamento, un equipaggio delle “volanti” ha notato, nel primo pomeriggio di ieri nei pressi del condominio denominato “Parco Fiamma”, il cittadino georgiano MIKAUTADZE Lasha classe 1986, con il telefono cellulare all’orecchio mentre si guardava intorno con fare sospetto. Mentre il personale di polizia procedeva al controllo dello straniero, questi ammetteva di essere irregolare sul territorio nazionale, cosa che trovava riscontro presso la banca dati delle FF.PP. ove risultava essere stato colpito da provvedimento di espulsione e relativo ordine a lasciare il territorio entro gg. 5, provvedimento emesso il 28 luglio scorso. Accompagnato in Questura il giovane georgiano veniva tratto in arresto e custodito presso le camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo. Nell’ambito dell’operazione veniva denunciata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche la cittadina georgiana G.L. classe 1966, in possesso di regolare permesso di soggiorno, per aver dato ospitalità nel proprio appartamento al concittadino clandestino.
La seconda operazione di polizia ha consentito di trarre in arresto BEVILACQUA Massimo classe 1975 e PASSALACQUA Francesco classe 1991, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, per furto aggravato di energia elettrica.
L’operazione di polizia scaturisce da una richiesta di intervento, sulla linea di pubblico soccorso “113”, da parte di una donna, residente nella zona di via Sbarre Centrali, che era stata minacciata da tre individui, suoi vicini di casa. Giunti sul posto, gli operatori di polizia accertavano che i due nomadi, conviventi con una giovane donna denunciata in stato di libertà in quanto incinta, non solo occupavano da diverso tempo abusivamente l’alloggio, ma che si erano illecitamente collegati alla cabina ENEL in modo da sottrarre energia elettrica senza la registrazione del consumo. Veniva fatto intervenire personale dell’ENEL il quale confermava il furto di energia elettrica e quindi i due nomadi venivano dichiarati i arresto e custoditi presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio direttissimo che si svolgerà nella mattinata odierna.
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