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Nell’ambito del ciclo di incontri sul tema “La storia della Calabria”, promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, il prof. Giuseppe Caridi, ordinario di Storia moderna nell’Università di Messina e Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, di fronte a un numeroso e qualificato uditorio che gremiva i locali della libreria “Culture”, ha tenuto una relazione su Il Regno di Napoli e la Calabria nel primo periodo borbonico.
I lavori sono stati introdotti dalla dott. Loreley Rosita Borruto, Presidente del Cis della Calabria, che ha tracciato un breve profilo del prof. Caridi. Il relatore ha esordito delineando il quadro politico-militare dell’Europa agli inizi del Settecento, quando, dopo la bisecolare dominazione spagnola, il Regno di Napoli venne conquistato dagli Asburgo d’Austria.
Nel 1734, però, nel corso della Guerra di Successione polacca, le truppe ispaniche strapparono agli Austriaci il Mezzogiorno d’Italia e il re Filippo V di Borbone vi pose come sovrano il proprio figlio Carlo, con cui ebbe inizio la dinastia borbonica che, salvo la decennale parentesi francese degli inizi dell’Ottocento, sarebbe rimasta sul trono di Napoli fino all’Unità d’Italia. Nel primo periodo della sua permanenza a Napoli, protrattasi fino al 1759, quando si trasferì a Madrid per cingervi la corona ispanica, Carlo, sotto la guida effettiva di primi ministri spagnoli imposti dai genitori, cercò di imprimere una svolta in senso moderno alle antiquate strutture statali, operazione che venne però fortemente ostacolata dai locali ceti privilegiati dell’aristocrazia, del clero e dei magistrati.
La Calabria risentì positivamente di alcune iniziative governative ma a metà Settecento, a causa anche della grave pestilenza che nel 1743 colpì Reggio, vide interrompersi bruscamente la sua crescita economica e demografica. Caridi ha poi esaminato alcuni feudi calabresi evidenziandone le caratteristiche socio-economiche e l’evoluzione durante il Regno di Carlo di Borbone. Alla conferenza è seguito un interessante dibattito, con numerosi interventi a cui il relatore ha dato esaurienti risposte.
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