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Nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali nella città dello Stretto, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, ha promosso “Omaggio alla Pinacoteca: Antonello da Messina “Pictor Civis Messane”. L’incontro si è tenuto nei locali della Pinacoteca di Reggio Calabria. La manifestazione, seguita da un numerosissimo pubblico, ha avuto inizio con l’intervento della dott.ssa Daniela Monteleone, funzionario tecnico Responsabile Pinacoteca Civica comune di Reggio Calabria, che ha portato i saluti della dott.ssa Patrizia Nardi, Assessore alla Cultura, assente per impegni istituzionali.
Ha introdotto i lavori Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis, che ha tracciato un breve excursus biografico di Antonello da Messina, (1430-1479). Non si hanno notizie sulla sua prima formazione, ma sembra che abbia svolto, verso la metà del secolo, il suo noviziato a Napoli presso Colantonio, il cui ambiente era aperto a influssi fiamminghi, provenzali e iberici. Nel 1456 Antonello è nuovamente a Messina dove mette bottega con l’allievo Paolo di Ciacio. Nel 1475 è a Venezia, forse anche a Milano; ma si può credere abbia compiuto poi altri viaggi. Nel 1476 ritorna a Messina e vi rimane fino alla morte. Lo studioso d’arte dott. Salvatore Timpano, componente del Comitato Scientifico del Cis, ha aperto la sua conversazione affermando che l’esordio di Antonello da Messina è segnato da opere quali la Madonna Salting, o l’enigmatico ritratto d’uomo di Cefalù, cui seguono l’Annunciazione di Siracusa, il Polittico di San Gregorio ecc.. E’ il soggiorno Veneziano a consacrarlo un grande artista che dipingeva da fiammingo con la ricchezza del colore e luce dei grandi veneti e la prospettiva geometrica, assorbita dallo studio dei dipinti di Piero della Francesca.
Con la sua arte il pittore siciliano esercitò un influsso determinante nello sviluppo della scuola veneziana. Durante il soggiorno a Venezia, infatti, vengono create opere di fortissima intensità emotiva che coinvolgono lo spettatore per i tratti realistici che umanizzano il tormento di Cristo. Per una serie di coincidenze, le opere di Antonello pervenute integre fino a noi sono relativamente poche – prosegue il relatore – e si concentrano soprattutto nella fase finale della sua attività artistica. Il ruolo svolto dal pittore messinese, per la sua capacità di elaborare in modo personale diversi ed aggiornati stimoli creativi, sono stati tradotti come modelli di riferimento per le scuole artistiche via via incontrate attraverso i suoi spostamenti nelle varie città d’Italia. Al termine della conferenza, il relatore ha illustrato, dal vivo, le due opere del grande artista esposte nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria
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