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Nella giornata di ieri i carabinieri della Stazione Rosario Valanidi hanno tratto in arresto in flagranza di reato di tentata rapina Faia Giovanni, palermitano di anni 22, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, e Zema Giuseppe, reggino di anni 31, con precedenti per lesioni e percosse.
Erano da poco passate le 13,00 quando i carabinieri impegnati in servizio perlustrativo si accingevano ad effettuare un passaggio di controllo presso l’ufficio postale di Croce Valanidi, controlli che sono stati intensificati in questi giorni del mese in cui vengono pagate le pensioni e vi è una maggiore circolazione di contante preso l’ufficio postale. La pattuglia effettua l’ultima curva che immette direttamente sull’ingresso dell’ufficio postale e si trova di fronte improvvisamente, posizionata proprio davanti all’ingresso, una punto bianca con motore accesso e due uomini a bordo, uno dei due ha già indossato un passamontagna nero del tipo “mefisto”, i due incrociano lo sguardo dei carabinieri, ed è un attimo, ingranano la marcia e tentano la fuga a bordo dell’auto. I carabinieri immediatamente si mettono all’inseguimento dei due per le strade impervie della piccola frazione, sui tornanti è impossibile affiancare l’auto che tenta di dileguarsi verso zone disabitate. Dopo alcuni chilometri l’auto dell’Arma riesce ad affiancare l’auto dei rapinatori obbligandoli a fermarsi.
I militari intimano ai due di scendere dall’auto, questi scendono con le mani in alto, il Faia impugna ancora il mefisto. Nell’auto vengono rinvenuti un martello in ferro ed un taglierino nascosto sotto il sedile che sarebbe stato usato per commettere la rapina secondo un copione purtroppo spesso già visto nelle rapine presso gli uffici postali. Dopo una perquisizione presso l’abitazione in cui i due dimoravano viene rinvenuto un altro passamontagna nero identico al precedente. Entrambe i soggetti sono stati tratti in arresto per tentata rapina e ristretti presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’intervento e l’operazione di polizia giudiziaria sono stati possibili grazie a specifici servizi antirapina capillarmente svolti sul territorio che hanno come finalità la vigilanza ed il controllo di obiettivi sensibili in particolare in periodi come questo in cui c’è maggiore circolazione di denaro contante.
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