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Un importante protocollo d’intesa è stato sottoscritto in data odierna tra il Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari, il Tribunale di Sorveglianza e la Casa Circondariale di Reggio Calabria in forza del quale i tre organismi potranno avviare un percorso condiviso di collaborazione sui temi della esecuzione penale, dell’inclusione sociale e della giustizia riparativa.
L’accordo prevede azioni condivise di sensibilizzazione della popolazione detenuta per favorire processi di autocritica sul proprio vissuto, il coinvolgimento della comunità locale rispetto al sostegno e al reinserimento di adulti in esecuzione penale, la conoscenza e lo sviluppo di attività riparative a favore della collettività.
All’interno dell’Istituto si svolgeranno tutto l’anno incontri, laboratori di informazione, sensibilizzazione e formazione con i detenuti sui temi della espiazione della pena e a della giustizia riparativa attraverso anche momenti di reciproco ascolto e confronto con magistrati, operatori pastorali, familiari di vittime della mafia.
Mario Nasone, Presidente del CSV Dei Due Mari, ha posto l’accento sull’importanza di offrire occasioni ai detenuti per riflettere sui valori autentici della vita in alternativa alla cultura mafiosa dell’arricchimento, del potere, della sopraffazione degli altri. I detenuti potranno altresì ricevere un messaggio di speranza e uno stimolo a dare una svolta alla propria vita.
Il CSV dei Due Mari, che da diversi anni sostiene il progetto di giustizia riparativa, conferma così la volontà del mondo del volontariato di svolgere una funzione di ponte tra il mondo carcerario e quello esterno, guardando ai detenuti non come un problema ma come una risorsa per la società. Ha ricordato come in questi ultimi anni sono stati un centinaio i soggetti in misura alternativa che hanno svolto un servizio di volontariato presso le associazioni del CSV operanti nella provincia e con la collaborazione dell’UEPE.
Il Presidente Reggente del Tribunale di Sorveglianza Daniela Tortorella ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro che il protocollo d’intesa permetterà di fare c/o l’Istituto Penitenziario di Reggio Calabria e che si aggiunge alle numerose iniziative trattamentali che il carcere ha già in corso. E si impegnerà a favorire le iniziative in materia di “giustizia riparativa”, per sensibilizzare i cittadini e incentivare gli operatori del diritto a promuovere una diversa cultura in tema di “gestione del conflitto” riavvicinando il reo al mondo delle vittime.
Il Direttore del carcere Maria Carmela Longo ritiene i laboratori e le attività sulla giustizia riparativa un altro tassello che permette di fare entrare nel carcere la comunità esterna con i suoi valori ed i suoi stimoli.
In questo momento di sovraffollamento e di difficoltà dell’istituto, potere offrire ai detenuti occasioni di riflessione e di progettualità utili per il loro futuro acquista una valenza particolare.
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