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Nell’ambito delle indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dott. Teodoro CATANANTI, la Polizia Provinciale diretta dal dott. Domenico Crupi, in esecuzione del provvedimento del GIP Dott. Domenico Santoro ha posto sotto sequestro preventivo l’insieme di beni immobili (terreni e fabbricati) denominati “Villa Guarna” situati in Via Sbarre Centrali di Reggio Calabria, per il valore di svariati milioni di Euro.
L’attività di indagine trae origine dalla denuncia presenta all’A.G. da uno dei tanti coeredi, il quale riferiva di presunte condotte illecite poste in essere a vario titolo, da un centenario (deceduto) con l’ausilio di un Avvocato N.A. di anni 50 ed un testimone L.M. di anni 59, in concorso tra di loro, nel corso di un procedimento civile, proposto davanti al Tribunale di Reggio Calabria, finalizzato all’usucapione di “Villa Guarna”.
Gli stessi avrebbero indotto in errore il Giudice Civile, attraverso l’utilizzo di un falso certificato ipotecario rilasciato dall’Agenzia del Territorio di Reggio Calabria e contenente sia le trascrizioni a favore, che quelle contro gli eredi “Guarna”, tale falso certificato impediva la regolarità del contraddittorio e falsava, artificiosamente, la titolarità dei beni oggetto della domanda di usucapione, al fine di ottenere il provvedimento ammissivo della prova per testi, e la successiva escussione del teste compiacente L.M., senza alcuna possibilità di difesa da parte degli eredi “Guarna”, tali beni, tra l’altro, erano già oggetto di amministrazione giudiziaria in sede civile.
La copiosa documentazione acquisita e l’attività di indagine svolta dal Comando di Polizia Provinciale di Reggio Calabria ha, di fatto, confermato la commissione da parte degli odierni indagati N.A., Avvocato e L.M., dipendente della Regione Calabria, dei fatti di reato ad essi contestati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Il Giudice per le Indagini Preliminari Dr. Santoro, condividendo la prospettazione del Sostituto Procuratore Dr. Catananti in ordine alla sussistenza del fumus commissi delicti emetteva il provvedimento cautelare, al fine di togliere la libera disponibilità in capo agli eredi del centenario, potendo gli stessi porre in essere degli atti dispositivi in favore di terzi in buona fede e, pertanto, rendendo i beni oggetto del sequestro preventivo, difficilmente recuperabili in capo ai legittimi aventi diritto.
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