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Il Laboratorio Cross, Storia dell’Architettura e Restauro, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria, della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e dell’associazione Italia Nostra – sez. di Reggio Calabria, ha promosso un ciclo di conferenze dedicato a La Calabria nel Rinascimento, coordinate dai proff. Bruno Mussari e Giuseppina Scamardì. Cinque incontri per fornire a studiosi, studenti e cittadini, un’occasione per riflettere su quale eco la stagione rinascimentale, nelle sue diverse declinazioni, abbia raggiunto la Calabria e con quali esiti.
Giovedì 30 aprile alle 17.00, il Salone della Provincia ospiterà “Le due Calabrie nel Rinascimento della scultura”, ultimo appuntamento del ciclo con il prof. Francesco Caglioti.
Attraverso questa presentazione s’intende mostrare come durante il Rinascimento la Calabria sia stata l’area più attiva di tutto il Meridione continentale, dopo Napoli capitale del Regno, nel procurarsi sculture monumentali e di pregio. Tale fenomeno, che si può ricostruire tuttora con ampiezza malgrado le grosse perdite prodotte dai terremoti e da altri danni del tempo e della mano umana, appare tanto più significativo se si considera che la regione era praticamente priva di veri centri produttivi in questo ambito. Per sopperire a una simile carenza, le due Calabrie Citra e Ultra si sono avvalse in pari misura delle maggiori botteghe di Napoli, di Messina e di Palermo. L’intervento si soffermerà sulla dinamica di queste acquisizioni, dando spazio a due principali e ben diverse categorie di committenti: da una parte i grandi baroni e prelati del Regno aragonese e spagnolo, dall’altra i diffusi insediamenti dell’Osservanza francescana.
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