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In occasione del lungo fine settimana e dell’imminente festività del 1° novembre, il Questore di Reggio Calabria, Dott. Carmelo Casabona, ha predisposto l’ intensificazione dei servizi di controllo su tutto il territorio cittadino.
Le “Volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico diretto dal Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato Giuseppe Pizzonia con la collaborazione del Commissario Capo Giuseppe Giliberti, hanno concretizzato le indicazioni strategiche del Questore, effettuando controlli a persone e veicoli con l’impiego di numerosi equipaggi a bordo di auto (c.d. Pantere) e moto (c.d. Nibbio), nei luoghi maggiormente frequentati della città.
Unitamente alle misure di prevenzione e contrasto dei cosiddetti “reati predatori”, di cui nel fine settimane non vengono segnalati particolari episodi, l’azione delle “volanti” ha interessato anche la predisposizione di idonee misure di prevenzione e di contrasto al fenomeno dei furti di rame: fin dallo scorso gennaio nel corso di una riunione cui parteciparono rappresentanti dell’ANIE – Confindustria e della protezione Aziendale delle Ferrovie dello Stato, era stato riscontrato, in conseguenza dell’incremento del prezzo del rame, un aumento dei furti o dei tentativi consumati di detto metallo, presso i relativi depositi.
Alle ore 05,00 di lunedì 31 ottobre, in Via Stadio a Valle, all’esterno dell’impianto ferroviario, personale della Polizia di Stato ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di LATELLA Daniela, classe 82, reggina e SECETA Achim Florin, classe 86, rumeno resisi responsabili del reato di furto aggravato in concorso, di un ingente quantitativo di materiale rossastro (rivelatosi da successivi accertamenti, rame grezzo e rame industriale), patrimonio delle Ferrovie dello Stato.
Alle prime ore dell’alba, la Volante di zona, transitando in Via Stadio a Valle scorgeva un’autovettura ferma con il portellone posteriore aperto: veniva notato un giovane caricare un grosso borsone nel bagagliaio, il quale alla vista degli operatori, mostrava insofferenza e apparente preoccupazione, proferendo frasi incomprensibili alla donna che sedeva sul sedile lato passeggero, in attesa che l’uomo terminasse di caricare l’auto.
La consolidata esperienza operativa degli agenti, l’occhio vigile del personale con anni di interventi di “Volante”, determinava gli agenti a fermare le persone individuate: nel bagagliaio della Fiat Punto grigia, veniva rinvenuto un grosso quantitativo di componentistica industriale e di cavi elettrici, apparentemente cavi elettrici ferroviari.
Attivate tutte le procedure del caso, che vedono gli agenti impegnati in accurati sopralluoghi nelle immediate vicinanze dei fatti ed in precise perquisizioni personali, veniva constatato che oltre a quanto custodito nei borsoni e già caricato all’interno dell’autovettura, ve ne era altrettanta quantità all’interno del cancello che delimita l’impianto ferroviario dalle limitrofe strade unitamente ad altri cavi accatastati alcuni in fasci, altri raccolti a matassa.
Il sopralluogo consentiva di rinvenire anche gli attrezzi da scasso utilizzati per perpetrare il furto e precisamente un seghetto per metallo con lama lunga circa quaranta centimetri e comoda impugnatura e telaio in metallo, una pinza a “pappagallo” regolabile in ampiezza in acciaio con poderosi manici in gomma; tre poderosi taglierini ognuno con grosse impugnature, tutti della lunghezza complessiva di circa venticinque centimetri, una torcia a Led in alluminio, e quattro chiavi inglese in acciaio, tutti nelle immediate disponibilità degli autori del furto; corredo di attrezzi da scasso che conferma la determinazione e la volontà dei due soggetti a realizzare un “importante” furto.
Quanto rinvenuto, l’autovettura utilizzata per il trasporto e gli attrezzi da scasso, venivano prontamente posti sotto sequestro.
La refurtiva sarebbe stata presumibilmente subito ricollocata su mercati clandestini e pagata benissimo consentendo di fatto un ingente profitto per gli autori del furto.
Nella refurtiva rinvenuta, “inventariata” anche con l’ausilio di personale specializzato, circa 336 Kg di cavi di rame e numerosa bulloneria in rame bianco, che secondo quanto ricostruito, sarebbero parte di una importante fornitura di componentistica per locomotore.
Ingente il danno per l’azienda ferroviaria, alla quale dopo gli accertamenti di rito, il materiale sarà presumibilmente restituito.
Dell’ avvenuto arresto é stato dato avviso al Sostituto Procuratore della Repubblica di Turno presso il Tribunale di Reggio Calabria che disponeva il trattenimento degli arrestati presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del rito direttissimo.
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