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L’esplicitazione disappunta sul valore del progetto risultato vincitore costringe ad una riflessione doverosa. Premesso che non è la prima volta che un nostro progetto è oggetto di critiche e che la contrarietà può certificare proposte fuori dalla retorica, perciò anche difficilmente comprensibili, è molto strano invece che l’Amministrazione Comunale, che ha riconosciuto nei nostri due progetti (con e senza alberi), per tramite di una Giuria qualificata, le migliori proposte fattibili, di fronte a obiezioni, giuste o sbagliate che siano, non pone davanti a tutto una difesa d’ufficio del proprio operato e della propria buona fede ma, al contrario, alla prima difficoltà sconfessa sè stessa, prende le distanze dai vincitori in pieno festeggiamento (perché la vittoria di un concorso è una festa!) e prende impropriamente anche le distanze dalla Giuria che li ha coadiuvati in questo difficile percorso di valutazione dei progetti.
A solo titolo informativo dei fatti e degli atti: la seduta pubblica del 15 marzo u.s., ai sensi del BANDO- DISCIPLINARE DI GARA (CIG2880886654), ha proclamato vincitore il team di professionisti guidati dall’arch. Marra per “…la Ristrutturazione e la riqualificazione di Piazza Duomo, avente ad oggetto la redazione di due ipotesi progettuali,…” (cfr art. 2 del Disciplinare di Gara). L’art. 15 – PREMIAZIONE E RIMBORSI SPESE, del medesimo disciplinare, recita che ai vincitori sarà corrisposto il premio, con il cui pagamento (cfr. art.16) il Comune ne acquista la proprietà. Ai secondi e terzi classificati (cfr. art.16) sarà riconosciuta una somma a titolo di rimborso spese.
Dal canto nostro, l’unico torto è aver ideato un progetto ispirato come sempre dai nostri più profondi convincimenti: in poco più di dieci anni di dedizione al campo dell’architettura, con particolare attenzione agli aspetti ecosostenibili (come comprovano alcuni riconoscimenti internazionali), il nostro lavoro è stato sempre guidato dall’intento di agire umilmente traendo insegnamento dalla natura, cercando di interpretarne i limiti e gli equilibri (come dimostrano alcuni interventi su Bova e Pentedattilo), caratterizzato dal tentativo di perseguire un corretto uso delle risorse (suolo, materiali, energia), con interventi il più possibile non invasivi e di riparazione ambientale.
Anche la proposta di Piazza Duomo è stata guidata da questo spirito ecologico, con grande attenzione alle limitazioni di emissioni in atmosfera e senza prevedere un grammo di cemento, coniugato al significato simbolico che si voleva attribuire all’intervento: miglioramento della vivibilità e del microclima (combattere il surriscaldamento urbano attraverso la posa a secco, su un letto di sabbia, della nuova pavimentazione prevista in grandi blocchi di pietra); rafforzare la spiritualità del luogo con un’unica grande piazza-sagrato, senza interferire con la tradizione (un pavimento monumentale in travertino, bianco purissimo, specchio della facciata del Duomo, perfettamente piano, compatibile con la spettacolare entrata in Cattedrale della Vara con l’effigie della Madonna).
Detto questo non comprendiamo i toni aggressivi e i timori attorno al nostro progetto, piuttosto ci preme precisare che al concorso di Piazza Duomo abbiamo partecipato solo per la testardaggine di esserci, speranzosi nell’operato della Giuria, visto che l’Amministrazione, indecisa e senza troppo coraggio, aveva bandito un concorso con due progetti alternativi, uno con il mantenimento degli alberi e un altro libero, mentre, casomai, avrebbe dovuto fare prima una consultazione pubblica di progettazione partecipata, decidere linee guida e vincoli e alla fine del processo bandire il concorso.
In ogni caso la vittoria è stata tanto bella quanto inaspettata, noi non eravamo animati dalla presunzione di vincere ma volevamo solo dire la nostra. Grazie alla “fiducia” concordataci dalla Giuria ci siamo classificati primi con entrambe le soluzioni, con e senza alberi, e per questo non dobbiamo averne colpa. Sappiamo che la città in generale è tradizionalmente litigiosa e si oppone per pregiudizio negativo. È pacifico però che il rapporto con l’Amministrazione Comunale, che ci ha preferiti su 25 proposte, non nasce sotto i migliori auspici: siamo pronti a discutere su tutto e con tutti ma, nello stesso tempo, richiediamo un minimo di coerenza e di senso di responsabilità.
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