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Riceviamo e pubblichiamo dal Segretario Generale Giuseppe Martorano Federazione Italiana Lavoratori
“Giuseppe Martorano torna al suo impegno sindacale a favore di tutti i lavoratori dipendenti e pensionati, sia pubblici che privati, degli LPU ed LSU e dei lavoratori in genere. D’altronde le scelte operate dal Governo Renzi hanno rivoluzionato il mondo sindacale, preferendo di fatto ripartire dalla base (cioè dai lavoratori) e dalle organizzazioni sindacali che hanno effettiva rappresentanza a livello locale, esautorando il vecchio sistema di rappresentanza che vedeva premiati i grossi raggruppamenti presenti nel CNEL: via libera dunque alla contrattazione locale e nuovo impulso alle sigle autonome legate al territorio e ai lavoratori che rappresentano.
Ma sono anche altre le considerazioni che riportano Martorano all’impegno sindacale, non da ultima una profonda riflessione sulle dinamiche inerenti il percorso professionale dei tanti lavoratori dipendenti costretti, anche in virtù delle nuove regole dettate dal Governo con il Jobs Act, a vedere ridotte drasticamente le tutele in favore di una flessibilità che, seppur negli intenti di chi l’ha introdotta avrebbe dovuto essere un valore aggiunto, si è trasformata in un boomerang soprattutto nelle regioni e nei settori che non brillavano certo per efficienza ed efficacia.
Il settore pubblico è ovviamente oggi fortemente penalizzato, complice il mancato rinnovo o adeguamento del contratto in tanti comparti e il permanere di uno stato di precarietà che si traduce nell’incertezza di diritti e di doveri a discapito del servizio offerto.
Nella nostra Regione tutto assume contorni ancora più catastrofici.
Basti pensare alla Sanità, che letteralmente “divora” il 75% del bilancio regionale, senza per questo riuscire a garantire un servizio efficace e di qualità agli utenti: strutture in sotto organico, carenze strutturali endemiche, che allungano i tempi di attesa, il permanere di un sistema che in questi anni ha premiato più gli amici di chi ha governato che non la meritocrazia, mettendo nei ruoli chiave professionalità non compatibili con l’incarico ricevuto, mentre continua a ricadere sugli operatori il peso di scelte inopportune o inefficaci prese altrove.
Restano problemi irrisolti il pagamento dei buoni pasto (fermo da anni), l’inserimento degli OSA e degli OSS nelle strutture per come previsto dalla normativa in vigore, insieme a tanti altri piccoli e grandi disagi per personale ma soprattutto per gli utenti.
Non vanno meglio le cose per le altre società partecipate, dall’ATAM alla SOGAS, per non parlare del settore idraulico-forestale, così importante per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio, che purtroppo soffre della mancanza di un progetto complessivo, nonostante la creazione di Calabria Verde.
A tutto questo la FIL (Federazione Italiana Lavoratori) intende metter mano, per dar voce ai propri iscritti e assicurare condizioni lavorative adeguate che non possono che tradursi in economicità e in un servizio migliore offerto al pubblico.
Questo l’impegno della FIL : “proteggere i più deboli, promuovere i capaci e i meritevoli”, per avvicinare i lavoratori calabresi a quegli standard europei che appaiono oggi un miraggio e che pure sono condizione essenziale per un miglioramento complessivo anche dei servizi resi, nella speranza che questo slogan sia condiviso anche dal neo Governatore Mario Oliverio”.
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