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Un’attesa che dura anni ma ieri qualcosa si è smosso tra le baracche dell’ex Polveriera di Ciccarello. Rifiuti di ogni genere accumulati nel tempo sono stati in parte rimossi grazie all’intervento voluto dall’Assessore all’ambiente Antonino Zimbalatti, su richiesta dell’ Opera nomadi Reggio Calabria guidata da Giacomo Marino e l’Opera nomadi nazionale rappresentata da Massimo
Galante.
Un segnale di attenzione verso le 23 famiglie reggine che vivono da decenni in condizioni disumane, in quell’angolo dimenticato della cittá.
A mettere piede all’ex Polveriera, oltre a Zimbalatti, anche l’assessore alla Polizia Locale Giovanni Muraca, il presidente del Consiglio Demetrio Delfino, il comandante dei vigili urbani Rocco Romeo e il consigliere comunale Nicola Paris.
L’avvio della rimozione dei rifiuti è stata possibile grazie all’intervento dei mezzi dell’ Avr e all’eroica azione di un cittadino, Enzo, che ha manualmente differenziato i rifiuti, sfidando ogni pericolo, pur di poter rendere le condizioni di vita all’ex Polveriera meno insopportabili, in particolare per amore della moglie e delle sue bambine di 6 e 1 anno.
Un’operazione di pulizia che comunque non distoglie dall’emergenza abitativa delle famiglie, che vivono in condizioni di precarietà perenne, sia per i rischi igienico-sanitari ma anche per l’incolumità fisica, dovuta al possibile crollo di una parte di un edificio.
Da anni questa famiglie, in gran parte inserite nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi popolari, chiedono di avere la possibilità di vivere come ogni essere umano avrebbe diritto.
L’Opera nomadi Reggio Calabria, guidata da Giacomo Marino, ha già proposto all’amministrazione Falcolmatà la realizzazione di un intervento di dislocazione abitativa. Si attendono risposte per iniziare a mettere un punto alla storia di esclusione delle famiglie dell’ex Polveriera.
Per chiudere finalmente un brutto e vergognoso capitolo che dura mezzo secolo.
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