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Produrre energia elettrica col carbone inquina: l’affermano anche le massime autorità europee e mondiali. Lo stesso documento con cui il governo vuol dare il via alla centrale di Saline ammette che sussistono criticità, capaci d’inquinare e uccidere.
Come movimento ReggioNonTace aderiamo alla lotta degli abitanti dei paesi più coinvolti, disposti a opporre, in modo nonviolento, anche i nostri corpi per impedire un altro scempio del nostro futuro. Non è debordare dai nostri obiettivi: il nostro NO alla centrale di Saline è ancora scegliere di contribuire al risveglio della Coscienza personale e civica, perché è una battaglia di civiltà. Questo ci porta a elaborare una visione del futuro,nostro e di tutti, e dunque a:
- opporci a speculazioni che, per mero guadagno, sono pronte a uccidere;
- smascherare l’illusione che creare pochi posti di lavoro produca vantaggi: non sarà mai un bene, se in cambio moriranno migliaia di persone, soprattutto le più deboli;
- rifiutare scelte che generano ulteriori danni alla terra ricevuta da chi ci ha preceduto.
Ma la nostra battaglia di civiltà, in positivo, sfugge anche a un’altra perdita dell’identità ereditata. Non ci basta dire che la nostra terra è bella: il nostro NO alla centrale non sogna una Calabria del turismo da allegri buontemponi. Chi ama questa terra la conosce aspra e avara; ma, chi ce l’ha trasmessa ha grattato anche le rocce, con intelligenza e caparbietà, per generare frutti e bellezza, da rispettare e far crescere. E quando, negli anni dei sequestri, le nostre montagne erano in mano a criminali spietati, insieme a magistrati e forze dell’ordine, i calabresi migliori hanno inventato modi pacifici per restituirle a chi ama la natura; con un turismo che coniuga contemplazione della bellezza e fatica delle camminate in montagna.
Perciò, lottare coi calabresi che guidano il rifiuto della centrale è riaffermare la necessità di recuperare, per un vero cambiamento, l’eredità di chi – con intelligenza e tenacia – non ha disperso la bellezza, ma l’ha scelta come maestra di vita.
Avvieremo la riflessione col Procuratore aggiunto Nicola Gratteri, per il suo approccio particolare alla difesa della legalità. Nei suoi incontri, soprattutto coi giovani, ha sempre sottolineato che la sua azione contro la criminalità si fonda sul suo amore per la Calabria e che lui stesso continua a faticarla. Su questi presupposti, avverte che il ruolo d’una società civile, che voglia la nostra terra libera dalla ‘ndrangheta, che la svilisce, si fonda sul recupero serio delle nostre radici culturali e l’assunzione della responsabilità personale, per un futuro riconquistato con intelligenza e tenacia.
Ci aiuteranno anche i giovani dei paesi più coinvolti dal progetto della centrale. La nostra storia comune ci unisce anche stavolta: come gentegente che mette la faccia nella ricerca del bene comune e, a scuola delle montagne, impara a coniugare rispetto della bellezza e fatica della conquista.
Modererà il dibattito Giorgio Gatto Costantino, che nei suoi scritti fa trasparire un amore per la Calabria, che non cede alle sirene di chi la vagheggia paese del bengodi, ma si fonda sulla roccia di una cultura capace d’irradiarsi ben oltre i suoi confini.
Concluderà la serata Mimmo Martino che, coi Mattanza, ha fatto della salvaguardia della nostra cultura popolare una lotta contro la sua dimenticanza; ci proporrà un concerto con canti che traggono origine dalla vita aspra e indomita della nostra gente.
Incontro e concerto si svolgeranno
nel cortile degli Ottimati (ingresso da via Cimino 4), alle ore 20,30 del 3 agosto.
Il movimento ReggioNonTace
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