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Antonino Iamonte, Guido Brusaferri e Antonino e Domenico Tomasello dovranno comparire, tra qualche settimana, al cospetto della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Reggio Calabria. Il reato contestato agli indagati è l’associazione a delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: e di mezzo vi sarebbero anche le cosche Cordì di Locri e Iamonte di Melito Porto Salvo. Al centro dell’indagine, condotta dai sostituti procuratori della Dda Antonio De Bernardo e Marco Colamonaci, una presunta organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dall’India e dal Pakistan in Europa.
Si tratta di un processo imponente, con centosei imputati: dopo la costituzione delle parti, però, il Gup ha trattato solo la posizione dei soggetti detenuti, rinviato a marzo l’analisi delle posizioni degli imputati a piede libero. Da qui la discussione del caso dei quattro uomini e il successivo rinvio a giudizio.
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