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E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Enti Locali. Il provvedimento, atteso a Reggio, soprattutto per le misure concernenti lo sblocco delle assunzioni per l’avvio dell’iter di costituzione della società in house del Comune, che sostituirà Multiservizi, è stato pubblicato nella serata di ieri 19 giugno dopo la comunicazione del primo cittadino Giuseppe Falcomatà.
La parte più specifica è quella descritta dall’articolo 6 del capo primo, che reca il titolo ”Misure per emergenza liquidita’ di enti locali impegnati in ripristino legalità”. Un articolo specifico riservato dunque a tutti i Comuni già sciolti per mafia ed impegnati in questa fase nella difficile opera di risanamento. Va da sé che essendo il Comune di Reggio il primo capoluogo di provincia della storia ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose, l’articolo 6 sembra quasi un vestito cucito addosso alle esigenze della città.
Il primo comma recita testualmente:
”Al fine di garantire il rispetto dei tempi di pagamento di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, agli enti locali che alla data di entrata in vigore del presente decreto risultano commissariati ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ovvero per i quali, alla medesima data, il periodo di commissariamento risulta scaduto da non piu’ di un anno, e’ attribuita un’anticipazione di liquidita’ fino all’importo massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2015”.
Si tratta della ”possibilità” annunciata dal Sindaco Falcomatà. Una sorta di bancomat, per una cifra massima di 40 milioni, al quale il Comune di Reggio potrà accedere, qualora se ne evidenzi l’esigenza. ”L’anticipazione – recita poi il comma 2 del Decreto – e’ concessa, previa apposita istanza dell’ente interessato da presentare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro i 15 giorni successivi. Qualora le istanze superino il predetto importo di 40 milioni di euro, le anticipazioni di liquidita’ saranno concesse in misura proporzionale alle predette istanze”.
”La restituzione dell’anticipazione – si legge ancora al comma 3 – e’ effettuata, con piano di
ammortamento a rate costanti, comprensive degli interessi, in un periodo massimo di trenta anni a decorrere dall’anno 2019, con versamento ad appositi capitoli dello stato di previsione dell’entrata del bilancio dello Stato, distinti per la quota capitale e per la quota interessi. Gli importi dei versamenti relativi alla quota capitale sono riassegnati al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. Il tasso di interesse da applicare alle suddette anticipazioni e’ determinato sulla base del rendimento di mercato dei Buoni poliennali del tesoro a 5 anni in corso di emissione con comunicato del Direttore generale del tesoro da emanare e pubblicare sul sito internet del Ministero dell’economia e delle finanze”.
L’altro provvedimento importante per Reggio è contenuto al comma 7 dell’articolo 6. La prima parte riguarda la possibilità di assumere fino a tre nuovi dirigenti per il Comune. ”Per fronteggiare le esigenze di riorganizzazione strutturale, necessaria ad assicurare il processo di risanamento amministrativo e di recupero della legalita’ – si legge testualmente – gli enti locali che versino nella condizione di cui al comma 1 alla data di entrata in vigore del presente decreto sono autorizzati ad assumere, anche in deroga ai limiti previsti dalla legislazione vigente, fino ad un massimo di tre unita’ di personale a tempo determinato”.
L’altra parte del comma 7 riguarda invece lo sblocco delle assunzioni che consentirà l’avvio dell’iter per la società in house. ”Per tali enti – recita il testo riferendosi ai Comuni sciolti per mafia – non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 41, comma 2, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, per il periodo di scioglimento degli organi consiliari, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, e per il periodo di cinque anni immediatamente successivi alla scadenza del predetto periodo”.
Il comma 2 della articolo 41 della legge 66 del 2014 era quello che vietava ai comuni con tempi medi di pagamento superiori ai 90 giorni nel 2014 e 60 giorni nel 2015 di ”procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione”. Il Dl Enti Locali varato giovedi dal Consiglio dei Ministri, e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, elimina questa ‘sanzione’ solo ai Comuni sciolti per mafia. Dunque il Comune di Reggio non è più soggetto al blocco delle assunzioni e può procedere alla costituzione della Società in house.
C’è poi un ultimo passaggio importante che riguarderà da vicino anche la città di Reggio, ma questa volta esteso non solo ai Comuni sciolti per mafia ma a tutti gli Enti locali. A descriverlo sono i commi 1 e 2 dell’articolo 7 del capo primo. ”Gli enti locali possono realizzare le operazioni di rinegoziazione di mutui”, ”per l’anno 2015, le risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione di mutui possono essere utilizzate dagli enti locali senza vincoli di destinazione”. La misura, importantissima, era già stata anticipata dal Sindaco alla fine dello scorso mese di febbraio, in occasione della scadenza dei primi tre mesi di amministrazione. Al Comune è infatti in atto un’operazione di verifica dei residui dei mutui contratti, mirata al reperimento di risorse da destinare alla manutenzione delle strade. Il Decreto Enti Locali prevede inoltre la possibilità per tutti i Comuni di ricontrattare i mutui contratti. E questo significa che per Reggio potrebbero liberarsi altre risorse da destinare – almeno questi erano stati gli intendimenti dichiarati dal Sindaco – alla manutenzione urbana.
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