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Un giovane musicista si appassiona alla ricostruzione del passato di un direttore d’orchestra al quale è stato legato umanamente e artisticamente. La ricerca, che è anche inconsapevole ricerca di se stesso, lo porta a scoprire e affrontare un percorso sconosciuto a molti: quello che ha unito in tempi diversi il fascismo e la ‘ndrangheta nella città di Reggio Calabria.
È questa la trama del nuovo romanzo di Gerardo Pontecorvo Non si uccide il passato, appena uscito per i tipi di Città del Sole Edizioni e che sarà presentato giovedì 5 aprile alle ore 17,00 presso il Salone delle Conferenze della Provincia di Reggio Calabria. In collaborazione con il Circolo Culturale Rhegium Julii, l’incontro vedrà la partecipazione dell’autore con Mafalda Pollidori e Francesco Idotta.
L’ultima fatica letteraria del reggino Pontecorvo vede l’intreccio tra le vicende personali del protagonista e la Grande Storia, di Reggio e d’Italia. Un giallo storico o un romanzo d’attualità? Difficile la collocazione in un genere per una narrazione che si colora di volta in volta di pennellate intime e personali, di considerazioni storiche e sociali, in una trama ricca e avvincente che scopre a poco a poco segreti nascosti e dimenticati, crimini che si volevano tacere per sempre, assassini che si credevano ormai impuniti.
Gerardo Pontecorvo ha già al suo attivo numerose opere di narrativa e saggistica. I suoi racconti hanno ricevuto premi e riconoscimenti, come il Concorso Internazionale “Città di Villa San Giovanni”, il premio letterario “Amicizia” di Palermo, il premio Rhegium Julii Inedito. Molte delle sue opere sono state pubblicate su antologie di narrativa e riviste culturali. Nel 2005 è uscita per Città del Sole Edizioni la raccolta di racconti L’ultimo prigioniero.
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