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Un nuovo e importante progetto editoriale vede la Città del Sole Edizioni protagonista insieme alle casa editrice Altreconomia di Milano, la pubblicazione della collana scientifica interdisciplinare “Leggere il territorio”, che ha come obiettivo la riflessione sui mutamenti nella realtà economico-sociale, nel paesaggio urbano, nella gestione del territorio in un mondo in rapida e caotica trasformazione.
Coordinata dal prof. Tonino Perna, docente di Sociologia economica nella Facoltà di Scienze Politiche di Messina, è presieduta da un Comitato Scientifico costituito da docenti universitari di varie discipline, quali Franco Cassano, Alberto Magnaghi, Alberto Ziparo, Caterina Resta e altri. Il progetto sarà presentato domani mercoledì 16 novembre alle ore 17.30 presso la Sala della Biblioteca della Provincia di Reggio Calabria, dal prof. Tonino Perna, dall’editore Franco Arcidiaco e dal prof. Francesco Vigliarolo, autore del secondo volume della collana dal titolo Le imprese recuperate. Argentina, dal crac finanziario alla socializzazione dell’economia.
Dopo Metamorfosi urbane. Indagini morfologiche sulle nuove forme di città di Monica Musolino,, la seconda uscita riguarda l’importante ricerca sul fenomeno delle “imprese recuperate” argentine condotta dallo studioso italiano Francesco Vigliarolo, attualmente Professore associato alla cattedra di Microeconomia della Facoltà di Scienze Economiche dell’Università Cattolica de La Plata (Argentina)
Dopo il crollo finanziario del 2001, l’Argentina ha dato vita a un’inedita reazione della popolazione: le cosiddette «imprese recuperate», cioè autogestite dagli stessi lavoratori per fronteggiare il rischio chiusura; un’esperienza che può essere letta non solo in chiave squisitamente economica, ma anche dal punto di vista sociale e politico.
Una delle caratteristiche più interessanti di questo fenomeno è, in alcuni casi, il rapporto con la comunità locale, i diversi soggetti del territorio in cui è localizzata l’azienda, esattamente il contrario di quello che avviene con le imprese capitalistiche che, ormai, nell’era della delocalizzazione e delle catene lunghe, vive il territorio in uno stato di totale solitudine ed estraneità ai bisogni della gente che vive intorno. Ed il rapporto di scambio sociale e culturale con il territorio è tanto più ricco ed articolato quanto più l’impresa “recuperata” ha creato forme di partecipazione e di democrazia nella sua gestione interna.
Il testo espone, in primo luogo, i risultati di una ricerca che ha preso in esame numerose aziende “recuperate”, ma va oltre la pura attualità per porsi delle domande di fondo di teoria socio-economica: quanto queste esperienze di autogestione sopravviveranno? Verso dove evolve il nuovo ruolo sociale e territoriale che hanno acquisito alcune delle «imprese recuperate»?
È possibile, a partire da tale esperienza, definire una “socializzazione dell’economia”, come risposta alla finanziarizzazione, necessaria per permettere l’autodeterminazione delle comunità locali e dell’intera Umanità, alla luce della considerazione che le crisi sono finanziarie sono, prima di tutto, crisi di relazioni sociali? Un tema quanto mai attuale, ora che la crisi del sistema finanziario investe in pieno il mondo occidentale e l’Italia vive, proprio in questi giorni, gravi momenti di instabilità economica e politica.
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