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E’ stato presentato, presso il palazzo della Provincia, “ClandestinAIL”, progetto che nasce con lo scopo di creare una intensa collaborazione fra due realtà, l’associazione Pagliacci Clandestini e l’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi, attive ormai da molti anni in città e presso l’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Presenti all’incontro il vicepresidente della Provincia, Giovanni Verduci, il consigliere provinciale delegato alle Politiche Sociali, Giuseppe Saletta, i primari f.f. delle UU. OO. di Ematologia dott.ssa Franca Ronco e del Centro Trapianti di Midollo Osseo e Cellule Staminali dott. Giuseppe Irrera, la presidente dell’AIL di Reggio Calabria e Vibo Valentia, dott.ssa Rosalba Di Filippo Scali, la responsabile del Gruppo Volontari AIL dott.ssa Giusy Sembianza, lo psicologo dott. Giandomenico Chirico, è toccato a Santo Nicito, presidente dei Pagliacci Clandestini, illustrare finalità e contenuti di ClandestinAIL.
“L’intensione – ha dichiarato Nicito – è quella di offrire una sempre migliore assistenza ai pazienti ricoverati presso la Divisione di Ematologia. Il progetto prevede due fasi. La prima, già completata, è stata rivolta alla formazione specifica di 30 volontari già da tempo operanti all’interno delle due associazioni. La formazione, iniziata nel mese di febbraio, è stata svolta dai dottori Giandomenico Chirico, Miriam Caridi e Nadia Carbone, psicologi, i quali hanno trattato le tematiche quali l’ascolto, il comprendere e gestire le emozioni, la relazione d’aiuto, l’identikit della persona ammalata e del contesto familiare. Inoltre – ha poi aggiunto – si è approfondito il tema del clown, della sua storia e del suo ruolo nei luoghi di disagio. Il tutto ha consentito ai partecipanti di comprendere l’importanza dell’attività della clown terapia quale mezzo volto a migliorare la relazione del volontario con la struttura sanitaria e ad avviare processi che consentano l’elaborazione di emozioni negative, favorendo di contro lo sviluppo di quelle positive, tutto al fine di migliorare il periodo di ricovero del paziente ematologico. Adesso – ha poi concluso – la formazione darà spazio all’attività presso i reparti di ematologia e il CTMO della struttura ospedaliera cittadina”.
“La fusione creatasi fra le due diverse realtà – ha invece dichiarato la dott.ssa Rosalba Di Filippo Scali – è sinonimo di come la volontà di collaborazione premi chi, ancora, crede nell’assoluta certezza che il donarsi sia la massima gioia e gratificazione possibile sia per chi in quei reparti opera, sia per chi ne è ospite. I Pagliacci Clandestini hanno, durante il corso, assorbito e fatto proprio quanto di più concreto possibile dalle esperienze fatte sul campo dall’AIL, i cui volontari, a loro volta, hanno ricevuto quello spirito allegro, semplice e, allo stesso tempo efficace che contraddistingue i Pagliacci”.
Entusiasta il consigliere provinciali Giuseppe Saletta che, dopo essersi complimentato per l’ottimo lavoro svolto dalle due associazioni, ha ribadito la sensibilità della Provincia, pronta a sostenere ogni iniziativa che volga lo sguardo a chi si trova costretto a vivere una situazione di disagio.
Dopo il saluto dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Marino, i lavori sono stati conclusi dal vicepresidente dell’Amministrazione provinciale.
“Il mio vuole essere un sincero e sentito ringraziamento – ha esordito Giovanni Verduci – per quanto fatto dall’AIL e dai suoi meravigliosi volontari. Una presenza silenziosa, ma palpabile e concreta, che con delicatezza, sensibilità e tanta professionalità, porge la mano a chi, speso, si sente solo e impotente contro la malattia. I “pagliacci clandestini”, con l’euforia e l’allegria che li contraddistingue, mai banale o improvvisata ma frutto di un attento studio, potranno giovarsi e arricchirsi di nuove metodologie e forme di intervento. Sono contento – ha poi concluso dopo aver assicurato il sostegno dell’Ente di via Foti – che questo sodalizio sia stato presentato alla Provincia, da sempre attenta alle problematiche della comunità e alla continua ricerca di soluzioni che possano migliorarne la qualità della vita”.
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