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Si è svolta domenica 22 dicembre presso la Stazione FS di Reggio Calabria Santa Caterina – Sede dell’Associazione “Incontriamoci Sempre”, la presentazione del libro “Reggio è un blues” di Antonio Calabrò (Disoblio Edizioni). Nel corso della presentazione, moderata da Marco Mauro (ShowMan), sono intervenuti: Giuseppe Strati (Presidente Incontriamoci Sempre), Salvatore Bellantone (Editore), Aldo Varano (Giornalista), Domenico e Fabrizio Canale (Musicisti), Antonio Calabrò (Autore del Libro).
Dopo i saluti iniziali di Giuseppe Strati, che ha ringraziato l’autore per la sua collaborazione con l’Associazione Incontriamoci Sempre, nell’organizzare eventi culturali poliedrici che l’hanno trasformata, dal 2004, in una vera e propria roccaforte della cultura, basti pensare alla Rassegna Calabria D’Autore, l’editore Salvatore Bellantone ha spiegato i vari step che hanno condotto alla pubblicazione di Reggio è un blues, sottolineando come l’opera di Antonio Calabrò sia un documento di una certa importanza antropologica, perché racconta Reggio, la Calabria e i suoi abitanti, mettendo a fuoco ciò che ci si è disabituati a vedere e a osservare, dai suoi pregi ai suoi difetti.
Aldo Varano ha evidenziato come la caratteristica della scrittura di Antonio Calabrò consista nel narrare con una sensibilità esasperata ciò a cui non si fa più caso, specie gli ultimi, gli offesi, i sofferenti della città di Reggio e, nel contempo, nel proporre un’altra Reggio, fondata su un’altra eticità, su un’altra visione delle cose, memore del passato, cosciente del presente e speranzosa nel domani.
Antonio Calabrò infine ha spiegato come l’esperienza giornalistica lo abbia caricato di senso di responsabilità e di impegno nella scrittura e nella lettura, per consentire a se stesso e ai lettori di crescere e migliorarsi assieme per mezzo della cultura e della consapevolezza. Dopodiché, sulle note blues dei musicisti Domenico e Fabrizio Canale, ha elencato le disparate ragioni per cui Reggio è un blues, consistenti nei pensieri espressi dal mondo culturale reggino all’interno dell’omonimo gruppo facebook.
È stato, per concludere, un vero e proprio terremoto sullo Stretto, un momento di incontro e di riflessione assieme ai numerosi presenti che hanno inondato la sala, dal quale si è sollevata la consapevolezza che per la città di Reggio, la Calabria e i suoi abitanti non è stata ancora scritta la parola “fine” bensì la parola “inizio”. L’inizio di una nuova musica, nata dalla sofferenza, differente, altra, stonata rispetto all’inarrestabile degenerazione cui si è soggetti. Accomunando agli schiavi lavoratori nelle piantagioni di cotone del Sud America, il blues reggino evoca una rivoluzione simile ma non nella musica: nel pensiero.
http://disoblioedizioni.blogspot.it/2013/12/reggio-presentato-il-libro-reggio-e-un.html
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