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Fare per fermare il declino ha presentato ieri sera, 5 febbraio, i candidati reggini del movimento fondato da Oscar Giannino.
Marcello Altomonte, architetto, candidato al Senato, Francesco Minucucci, libero professionista, Giuseppe Branca, libero professionista e referente del comitato reggino, Giancarlo Sudano, libero professionista, vice referente del comitato, e Caterina Papisca, docente di lettere, candidati alla Camera.
Alla conferenza stampa era presente Andrea Lanza, Responsabile del coordinamento regionale di Fare e n. 2 alla Camera, oltre che i coordinatori Giuseppe Naim e Franco Perrelli.
Nel suo intervento, Lanza si è soffermato sulle potenzialità di Reggio Calabria, ricordandone la tradizione storica millenaria e le potenzialità culturali. Una città dalla quale oggi deve ripartire «una ribellione civile per risollevare il suo destino. Nella consapevolezza che ogni territorio deve dare molto a se stesso per crescere e consolidarsi». «È giunta l’ora di “Fare” una valutazione per scegliere chi e cosa votare – ha aggiunto – anche alla luce della pioggia di finanziamenti che sono giunti in questa città e nella regione, non solo per capire che fine abbiano fatto i nostri soldi, ma soprattutto
per che tipo di progettazione erano destinati e quale sia stato il loro utilizzo reale».
Propone l’idea di un Parco Tematico della Magna Grecia, Lanza, da costruire attorno ai Bronzi di Riace e alla loro storia, per impegnare le menti dei calabresi e impedire la fuga dei cervelli. «Oggi più che mai serve Fare – ha sottolineato Lanza – e chiedersi quale sia il proprio bagaglio culturale, piuttosto che “chi” si conosca e possa agevolarci. Per i giovani
è importante entrare subito nel mondo del lavoro, magari pensando al sistema previdenziale ad assunzione consolidata – ha affermato – perché, come dimostrano i livelli di disoccupazione attuali, è stato rubato il futuro alla generazione compresa tra i 25 e 35 anni». Poca preoccupazione anche per il risultato elettorale: «i sondaggi contano, ma adesioni, crescenti, tra i giovani. Coloro che hanno assunto un impegno politico, non sono avvezzi alla politica, ma professionisti stimati e rispettati. Oggi io chiedo un voto che non è né per loro, né per Giannino, ma per un cambiamento che restituisca la speranza di un futuro migliore ai nostri figli».
Per Giuseppe Branca, referente reggino del comitato, invece: «Occorre fermare le tasse e limitare la spesa pubblica. E questo è possibile anche se c’è un grande lavoro da fare in tal senso. Anche sul fronte della giustizia è necessario un rinnovamento. La giustizia intesa non in quanto diritto di ciascuno di avere un giudicato, ma intesa come percezione
che si arrivi a una sentenza. E questa percezione – ha detto Branca – sicuramente potrà creare le condizioni per porre in essere un altro punto del manifesto: fermare la corruzione. Altro elemento indispensabile la meritocrazia, nelle scuole, nella PA, anche nel privato che porterà per i giovani e le donne quelle pari opportunità in cui crediamo che per noi è obiettivo reale e concreto».
Branca ha evidenziato anche la necessità della semplificazione degli adempimenti burocratici e dell’urgenza di ridare vigore all’iniziativa privata, l’unica oggi capace di ridare slancio all’economia. «Nel pubblico impiego oggi si parla di esuberi, l’unico settore che può consentire occupazione è il privato, che va incentivato, creando delle condizioni
affinché gli imprenditori possano lavorare. Quanto al programma qualcuno potrà dire che è utopistico. Ci sono punti importanti, idee difficili da realizzare, ma noi non abbiamo un orizzonte temporale fatto di 20 giorni, ma di anni. Il nostro scopo è aggregare tutti coloro che sono delusi da promesse non mantenute. Non cercando lo scontro con le altre forze politiche, ma impegnandoci per proporre soluzioni concrete».
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