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Presso la sala Monsignor Giovanni Ferro della Curia metropolitana di Reggio Calabria, si è dato inizio ai lavori della Scuola di Pensiero “Uno sport per l’uomo aperto all’assoluto”, promosso dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Diocesi di Reggio Calabria- Bova, dal Csi di Reggio Calabria in collaborazione con il Comitato Regionale Coni Calabria, che ormai da mesi opera fattivamente alla realizzazione del progetto per attuare la fase territoriale prevista nel Manifesto dello Sport Educativo, estensione dei lavori in corso di svolgimento presso la CEI.Erano presenti a questo primo appuntamento S.E. Monsignor Mondello, il presidente del Coni Calabria Mimmo Praticò, il presidente provinciale del CSI Reggio Calabria Paolo Cicciù, il Vicario Generale Don Antonino Iachino, il direttore dell’Ufficio per la pastorale Turismo, Sport e Tempo Libero Nuccio Cannizzaro, il direttore dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile Don Mimmo Cartella e la coordinatrice dei lavori Paola Panuccio, segretaria Ufficio Sport. All’apertura dell’incontro ci si è soffermati sul perché si ritiene necessaria una Scuola di Pensiero sullo Sport.
E’ opportuno, secondo i promotori dell’incontro, riaffermare e risvegliare l’intenzionalità educativa nella pratica sportiva, che deve sempre avere come obiettivo primario l’educazione verso la conoscenza di se stessi e degli altri utilizzando l’esercizio sportivo solo come mezzo per raggiungere questo obiettivo.Ha aperto l’incontro S.E. Monsignor Vittorio Mondello che ha salutato i presenti, esprimendosi poi sulle principali tematiche del convegno.
“Ho accettato con piacere questo invito – afferma Mondello – perché ritengo vengano trattate tematiche fondamentali per ogni cristiano che intenda praticare e/o insegnare sport. San Paolo paragona il cammino della vita cristiana alla vita di uno sportivo, perché, come per uno sportivo è dura preparare una qualsiasi gara, anche per un cristiano è costante il richiamo della preparazione alla vita, che ci mette quotidianamente davanti degli ostacoli da superare”.Anche il presidente del Coni Calabria si è detto entusiasta di questo nuovo percorso intrapreso.
“Vorrei – afferma Praticò – prima di tutto ringraziare Paola Panuccio e Paolo Cicciù, veri artefici dell’appuntamento, che stanno svolgendo questo lavoro con grande dedizione e passione. Non posso esimermi dal ringraziare anche S.E. Monsignor Mondello, che ha aperto con splendide parole questo incontro”.“Per quanto riguarda i temi del giorno – continua il presidente – ritengo sempre più necessario educare una persona attraverso la pratica sportiva, rendendola capace di riuscire a districarsi dai meandri dell’esistenza, attraverso un appropriato bagaglio conoscitivo, culturale e relazionale.
E’ da questo punto di vista, che lo sport non è finalizzato a se stesso ma alla persona”.Il presidente ha poi aggiunto quanto sia importante il ruolo degli educatori per raggiungere questi obiettivi. “Bisogna ravvivare la passione per l’educare, ma per farlo è necessario prima di tutto formare gli educatori, motivandoli a livello personale e sociale, solo così si potranno riscoprire i significati dell’impegno educativo”.
“Inoltre – prosegue Praticò – vorrei fare un accenno al Manifesto dello Sport Educativo, che a mio avviso dovrebbe rappresentare una sorta di carta dei comandamenti per tutti gli sportivi”.“Credo ed ho sempre creduto molto – conclude Praticò – nei valori dello sport, e non lascerò che una politica becera possa mettere le mani sullo sport calabrese. Questa politica rischia di far diventare lo sport un’attività mercificata, quando invece dovrebbe essere solo un’attività volontaristica, rivolta esclusivamente al bene dei nostri ragazzi”.
Anche il presidente Cicciù si è soffermato sui motivi che hanno spinto il CSI ad organizzare questo corso di formazione.“Ritengo – afferma Cicciù – che in un momento storico come questo, non vadano mai persi di vista i veri destinatari dello sport, ovvero i ragazzi, che hanno un costante bisogno di dirigenti che siano anche educatori, e che credano realmente nei valori profondi insiti nella pratica sportiva, senza lasciarsi troppo attrarre dai risultati sportivi”. Anche Paola Panuccio si è soffermata sui temi dello sport cristiano.
“L’attività sportiva – afferma la segretaria dell’Ufficio Sport – rivela l’uomo, e rivelando l’uomo rivela Dio, aiutando ad aprirsi alla prospettiva dell’infinito. E’ per questo che nasce la Scuola di Pensiero, come laboratorio di ricerca, aperto a coloro che sono interessati a rilanciare un progetto di cultura dello sport”. “Lo sport – conclude la Panuccio – appartiene all’uomo cristiano, ed a mio avviso rappresenta un mezzo per rivelare l’integrità della persona umana”.
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