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Prosegue l’attività dell’U.P.G.S.P. nel quadro della complessiva intensificazione dei servizi di controllo del territorio disposti dal Questore di Reggio Calabria, Dott. Carmelo Casabona, volti a fronteggiare in maniera incisiva anche episodi di c.d. violenza domestica.
E’ questo il caso della fattispecie di reato c.d. di “stalking”, verso il quale è sempre altissima l’attenzione degli operatori di Polizia, a cui, sempre più spesso, le vittime si rivolgono come soluzione estrema a situazioni divenute insostenibili.
Nella giornata di ieri, personale delle Volanti è intervenuto nella centrale via XXV Luglio presso l’Accademia delle Belle Arti procedendo all’arresto in flagranza di reato di M.E., reggino classe ’87, resosi responsabile del reato di atti persecutori (stalking) ai danni di S.M. classe ’87.
Allertati da una chiamata al 113 da parte di una amica della vittima, esausta per le continue provocazioni del giovane, gli operatori della Volante raggiungevano la donna in preda ad un forte stato di ansia, la quale riferiva che il suo ex fidanzato aveva nuovamente cercato di aggredirla e di aggredire anche l’amica.
Il comportamento dell’uomo, inserito in un lungo contesto di minacce, pedinamenti ed appostamenti che hanno visto coinvolta non solo la giovane donna, ma anche i familiari ed i suoi amici più stretti, era stato di recente segnalato al Questore di Reggio Calabria, il quale aveva già avviato, nei riguardi del giovane, tutte le procedure previste dalla legge per diffidarlo a tenere un comportamento idoneo a non pregiudicare le abitudini di vita della ex fidanzata ed a garantirle quotidiana serenità.
Ciò nonostante M.E. ha perseverato con i suoi atteggiamenti minacciosi, arrivando a seguire la donna anche all’interno dell’Accademia per poi appostarsi ad osservare i suoi movimenti. Ieri, nell’occasione, quando le amiche di S.M. lo invitavano ad allontanarsi ed a non importunare la ragazza, il giovane diventava aggressivo inveendo contro le donne con tono minaccioso, cercando anche lo scontro fisico.
Bloccato prontamente dall’intervento degli operatori della “Volante”, il giovane veniva condotto in Questura per gli atti di rito, mentre la donna rappresentava il suo disagio ad una giovane poliziotta specializzata in reati di questa specie. La stessa raccontava, quindi, che da circa undici mesi (da quando, cioè, aveva volontariamente interrotto il fidanzamento durato 8 anni), il giovane, per “costringerla” a ritornare insieme a lui, le aveva arrecato continue e reiterate molestie psicologiche, rendendole impossibile una pacifica e serena conduzione di vita, impedendole di fatto di attendere alle quotidiane occupazioni, compresa la frequenza del corso di studi in Accademia.
Questa particolare, quanto attuale, tipologia di fatto criminoso, dall’evoluzione sovente drammatica, ha pertanto determinato l’intervento degli operatori della Volante che hanno prontamente provveduto all’arresto del giovane in flagranza di reato.
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