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Le pesantissime macerie provocate dal disastro finanziario e dal fallimento del “modello Reggio” di Scopelliti e Arena, con il pesantissimo buco di oltre 170 milioni di euro rilevato ufficialmente dagli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze, rischiano di travolgere ed affossare definitivamente la città e tutti i soggetti che, a qualsiasi titolo, hanno avuto rapporti con l’amministrazione comunale.
E’, assolutamente, insopportabile, sotto ogni punto di vista, il vergognoso “trattamento” che stanno subendo i lavoratori della Multiservizi.
Come noto i lavoratori della Multiservizi non percepiscono gli stipendi dal lontano mese di agosto. Si tratta di una situazione assurda e inammissibile. Un’insostenibile condizione di difficoltà e disperazione che sta drammaticamente mettendo in ginocchio centinaia di famiglie che non hanno alcuna fonte di reddito.
La prima richiesta che formuliamo è che tutti i lavoratori vengano pagati immediatamente, liquidando le spettanze dovute, che ammontano ormai a tre mensilità di stipendio.
Ma ciò non basterà perché ormai è un susseguirsi di ritardi, inadempienze, sprechi e buchi di bilancio.
E’, quindi, venuto il momento di fare definitivamente chiarezza rispetto a questi carrozzoni clientelari che sono state le società miste. Società come la Multiservizi che, secondo quanto accertato dalla Procura della Repubblica Italiana di Reggio Calabria, in una recente inchiesta, aveva tra i soci privati, addirittura, le cosche della ‘ndrangheta reggina.
Vale a dire, una vergogna politica e morale: senza se e senza ma.
Insomma, fatti ed episodi gravissimi che ci impongono di dire, una volta per tutte, basta.
In tal senso, i Comunisti Italiani chiedono, ufficialmente, che si chiuda, rapidamente, la tristissima stagione delle società miste, a partire da Multiservizi, Leonia, Reges e Recasi.
Si proceda, pertanto, alla necessaria salvaguardia di tutti i posti di lavoro, nessuno escluso, attraverso l’assunzione e il rapido assorbimento di tutti i lavoratori negli organici del Comune di Reggio e, contestualmente, alla formalizzazione dell’uscita del Comune da queste società. Non c’è più tempo da perdere.
E’, infatti, inaccettabile che il Comune di Reggio continui a mantenere in vita società che, nei fatti, hanno provocato costi, esorbitanti e ingiustificati, per la collettività a fronte di servizi insufficienti o, in alcuni casi, inesistenti.
La grande mangiatoia sulla pelle dei reggini deve immediatamente finire.
Con il ritorno alla gestione diretta dei servizi comunali che noi chiediamo ci sarà sicuramente una fortissima riduzione delle spese enormi ed ingiustificabili che sono state causate dal saccheggio di risorse pubbliche operato dalle società miste.
Si apra, quindi una nuova stagione che rimetta al centro i reali interessi della città, dei reggini e degli esausti lavoratori che attendono gli stipendi. Stipendi che servono, semplicemente, per sopravvivere.
E’ questa la limpida e lineare posizione del Partito dei Comunisti Italiani che, come la stragrande maggioranza dei reggini, è stanco di assistere al disastro amministrativo provocato dal centrodestra e dal Pdl di Scopelliti e Arena e sulla quale chiede il consenso e l’adesione di tutta la cittadinanza.
Se la nostra richiesta non sarà accolta, il PdCI proporrà alle altre forze della sinistra di promuovere congiuntamente un referendum popolare per l’abolizione delle società miste e per rompere un sistema di potere clientelare e affaristico che taglieggia i lavoratori e mortifica la città.
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