Reggio Calabria, PdCI replica a Filardo (ATAM) e Nucera (REGES) sulle mancate dimissioni

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Pensiamo, con estremo realismo, che l’amministratore unico dell’ATAM ing. Vincenzo Filardo e il presidente della REGES Serafino Nucera abbiano perso una splendida e aurea occasione per tacere poiché difendere l’indifendibile è, umanamente, impossibile ed espone, inoltre, all’alto rischio di scherno collettivo.

 L’ing. Filardo fa finta di non capire le chiarissime e semplicissime valutazioni politiche che abbiamo espresso in merito al necessario ed indispensabile azzeramento di tutte le cariche sociali nelle società partecipate del Comune di Reggio Calabria, vale a dire ATAM, SATI, RECASI, REGES, LEONIA e MULTISERVIZI (quest’ultima in liquidazione).

Un azzeramento  indispensabile in quanto tutti questi personaggi sono diretta emanazione e precisa espressione dell’amministrazione comunale dell’ex sindaco Arena, sciolta per contiguità mafiose. In tal senso, se Filardo avesse letto con attenzione quanto abbiamo scritto, avrebbe chiaramente notato che la nostra posizione, relativa al totale azzeramento dei vertici delle società partecipate, non rappresentava la richiesta del rispetto di una prescrizione legata a vincoli di legge o a norme giuridiche.

Infatti, normale garbo istituzionale, banale correttezza amministrativa, prassi consolidata e semplice buon senso avrebbero consigliato a tutti gli amministratori delle suindicate società partecipate, nessuno escluso, di rassegnare le dimissioni e lasciare immediatamente i rispettivi incarichi senza accampare scuse di vario tipo.

Partendo da questo assunto è del tutto ovvio che anche la penosa e ridicola replica del presidente della REGES Serafino Nucera evidenzia, senza alcun minimo senso del pudore, quanto sia difficile e doloroso dovere prendere atto della fine ingloriosa di una fallimentare stagione politico-amministrativa che, fra l’altro, ha come conseguenza l’abbandono di comode posizioni di vertice e di potere.

In merito alle puerili, quanto inutili, ingiurie personali che ci ha riservato Nucera, ribadiamo ciò che pensano tutti i cittadini, vale a dire che dovrebbero provare enorme vergogna tutti quei personaggi che sfidando, addirittura, i Commissari Straordinari si ostinano a rimanere abusivamente abbarbicati alle poltrone delle società partecipate. Prendiamo atto che Nucera, in pieno sbandamento legato al doloroso pensiero di dovere lasciare un incarico che immaginava eterno e (questo si) da lasciare in eredità, ha incredibilmente dichiarato di non volere assolutamente mollare la ben remunerata poltrona di presidente della REGES.

Insomma, un mastodontico oltraggio contro le basilari regole democratiche.

Le deludenti e astratte giustificazioni dell’amministratore unico dell’ATAM e del presidente  della REGES eludono colpevolmente il merito della scottante questione; al contrario, evidenziano un profondo imbarazzo relativo alla oggettiva consapevolezza dell’assoluta fragilità delle motivazioni che sono alla base del diniego all’abbandono della poltrona da parte di entrambi, poiché non ci pare che le leggi italiane obblighino qualcuno a restare incollato alle poltrone del potere. Per questo è evidente che l’ing. Filardo e il sig. Nucera si siano infilati in un vicolo cieco e in uno sterile match che li vede soccombere senza appello.

Le dimissioni di tutti i vertici delle società partecipate rappresentano un elemento dirimente del rispetto nei confronti delle Istituzioni, in questo caso rappresentate dai Commissari Straordinari, che va ben oltre un vincolo legislativo: si tratta di una sorta di indispensabile e doveroso obbligo morale.

Da parte nostra, ammettiamo che ci eravamo illusi sul fatto che proprio Filardo, tenuto conto dei suoi noti trascorsi di militante e dirigente del glorioso PCI, si sarebbe dimesso per primo, in maniera tale da essere apripista per provocare un effetto domino per gli altri vertici delle società partecipate che sembrano spudoratamente incollati sulle rispettive poltrone. Purtroppo, abbiamo sbagliato.

Ma, ancora una volta, confermiamo che tutti i vertici delle società partecipate dovrebbero immediatamente dimettersi e lasciare campo libero ai Commissari Straordinari.

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Author: Cristina

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