Reggio Calabria, PdCI: “Appello alla città che vuole riprendere un cammino perduto”

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L’amministrazione Comunale di Reggio Calabria è stata sciolta per “contiguità mafiosa” e già da qualche giorno si sono insediati i Commissari nominati dal Governo. E’ un fatto enorme che testimonia il fallimento conclamato di una classe dirigente e mi riferisco non solo a coloro che hanno rivestito i ruoli istituzionali (Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali), ma anche a quell’area, più composita; un pezzo di potere rappresentato da chi ha guardato al suo particolare e non all’interesse della città; quella classe che si è insidiata al governo della città dopo la morte del Sindaco Falcomatà approfittando del fatto che il centro sinistra all’epoca non si trovò preparato, colpito della prematura morte del compianto sindaco. Quel potere oggi in gran parte ha alzato il velo firmando il famoso manifesto dei 500. Dietro a quelle firme – la maggior parte – c’è un interesse particolare che ha prodotto, eletto e sostenuto quella classe politica e fino all’ultimo ha tentato di salvarla.

E’ un fatto enorme Dieci anni devastanti per la città. Si pensi che in questi dieci anni le amministrazioni Scopelliti/ Arena hanno gestito: 650 milioni del “Decreto Reggio”, quasi centinaia di milioni di fondi POR nonché una marea di soldi derviante da tasse e tributi costantemente aumentate a danno dei cittadini senza produrre alcun miglioramento (TARSU, consumo idrico, tassa di depurazione, fino ad arrivare all’addizionale sulla bolletta ENEL; un mito di genialità perversa). Cosa resta dei cittadini reggini dopo dieci anni? Quale risultato in termini di sviluppo economico e sociale ha prodotto alla città la spendita di quei soldi? I risultati sono tutti sotto gli occhi dei cittadini e proveremo attraverso il nostro viaggio nei quartieri, incominciato qualche giorno fa da Vinco, a renderlo più evidente. Ecco la prima domanda che i Commissari si devono porre: dov’è andata a finire quell’oceanica quantità di risorse? Certo la risposta non potranno trarla da un esame dei bilanci approvati negli ultimi dieci anni dal consiglio comunale. A voler essere generosi si tratta di carta straccia; pagine di somme e sottrazioni virtuali per nulla corrispondenti alla realtà. E pure qualcuno ha redatto, esaminato, approvato e ratificato quei bilanci: Commissioni Bilancio; Giunta, Sindaci e revisori dei conti. A questa classe dirigente oggi chiediamo conto a nome dei cittadini onesti; la maggioranza. La seconda domanda che vorremmo porre ai Commissari: non è ora di riportare all’interno dell’amministrazione i servizi esternalizzati (raccolta dei rifiuti, manutenzioni, depurazioni ed acque) interrompendo una stagione davvero imperdonabile ed inqualificabile a lungo descritta nella relazione ministeriale?

Certo quella classe politica (e non solo) non vuole accettare la resa ed ancora scalpita, rifiuta il Commissariamento dimenticando che in fondo i commissariati sono proprio loro ed addirittura maldestramente tentano di fomentare la rivolta. Ma; l’arroganza del potere non ha mai fine! Che brutto esempio la conferenza stampa del dottor Arena; seguito dall’inqualificabile scena di quei consiglieri comunali e dirigenti del PDL apparsi nella trasmissione a “LA 7”. Inqualificabile quello che è apparso ma ancor più inqualificabile quello che è successo dietro, fuori dalle telecamere. Per non parlare del presidente Scopelliti che gira in questi giorni tutte le televisioni tanto da aver sommato più apparizioni lui di Obama. Che cattivi modelli. Dimenticavo; in questi giorni, sui muri della città, un manifesto annuncia in città un’iniziativa culturale (?) presentata da un personaggio noto in Italia da circa 40 anni tale Stefano Delle Chiaie! La notizia si commenta da se e siamo sicuri che chi di competenza saprà leggere in profondità la notizia.

Comunque è finita. I Commissari metteranno ordine nei conti e ridarano la città alla normalità. E poi?

Noi pensiamo che c’è tanta gente che aspettava di leggere l’ultima pagina del libro Modello Reggio. A quella gente abbiamo il dovere oggi di dare una risposta. Per troppo tempo i reggini hanno aspettato “un’altra” classe dirigente; alternativa a quella del Modello Reggio. Oggi è arrivato il momento e noi abbiamo il dovere di scrivere le pagine di un’altra storia. Dovremo nelle prossime settimane raccontare la nostra idea di città. Ma, per una volta vorremmo raccontarla non da soli ma insieme ad altri. Il centro sinistra certo – ma non sarà sufficiente -. il disastro è così gigantesco che per riportare Reggio alla normalità occorrerà costruire un progetto alternativo; riprendere un cammino interrotto, con tutte le forze democratiche, tutti coloro che credono nella legalità, tutte le organizzazioni serie di questa città, le comunità ecclesiastiche, le associazioni laiche, il mondo della cultura e dei saperi, le organizzazioni sindacali (che già ieri hanno manifestato ampia disponibilità in tal senso); le donne e gli uomini che credono nelle regole a partire dai ragazzi ai quali dobbiamo assicurare un futuro nella nostra terra. Per questo oggi a tutti lanciamo un appello e speriamo che a questo nostro richiamo rispondano in tanti; tanti da poter diventare una maggioranza; antagonista al malaffare, alla politica sporca, alla delinquenza organizzata, a quella classe dirigente politica che tanti guasti ha prodotto e che oggi chiamiamo a rispondere ed ha risarcire Reggio. Abbiamo davanti 18 mesi, ma per far ciò occorre lavorare da subito; un progetto ed un modello di città non si costruisce in un giorno e solo un progetto serio e credibile può convincere le migliori forze di questa città a rimettersi in cammino.

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Author: Cristina

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