Reggio Calabria, parte il progetto “Ma la vita non è un colpo di fortuna”

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Pronto all’avvio il progetto “Ma la vita non è un colpo di fortuna” – Azioni di sostegno, accompagnamento e prevenzione del gioco d’azzardo patologico. L’intervento è promosso dall’Ufficio Caritas dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, grazie al sostegno del Fondo 8xmille Italia, e sarà gestito operativamente dal Centro Reggino di Solidarietà.

Le attività saranno presentate durante una conferenza stampa che si terrà mercoledì 10 aprile alle ore 11.00 presso la sala “Mons. Ferro” della Curia Arcivescovile di Reggio Calabria in Via T. Campanella, 63. Interverranno: Sac. Antonino Pangallo direttore della Caritas Diocesana, Sac. Piero Catalano presidente del Centro Reggino di Solidarietà e Marcello PIETROBON, Ufficio Promozione di Caritas Italiana.

In Italia i dipendenti da gioco d’azzardo si stimano in 1 milione e 353 mila pari al 2,75 % della popolazione, ed addirittura quasi 2 milioni di cittadini sono considerati giocatori a rischio, con un significativo aumento tra donne e giovanissimi. Il rapporto Azzardopoli di Libera parla di infiltrazioni di almeno 41 clan nel settore del gioco. Il  business dell’azzardo, nel nostro paese, per l’anno in corso, si stima tra gli 88 e i 94 miliardi di euro, terza industria nazionale con il 4% del Pil prodotto. Ma anche se il giro d’affari sembra in continua crescita, le entrate per lo Stato  in percentuale scendono incessantemente: si è passati dal 29,4% del 2004 all’8,4% del 2012, sul totale del fatturato. Siamo il primo paese al mondo per il Gratta e vinci, abbiamo un numero pro capite di macchine da gioco, le Vlt, triplo rispetto agli Stati Uniti, deteniamo il 23% del mercato mondiale del gioco on line. La spesa pro capite annua per ogni italiano maggiorenne va, a seconda delle stime, da 1703 a 1890 euro. L’Italia è tra i primi paesi al mondo per consumi di gioco d’azzardo.

Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere un programma integrato di prevenzione ed intervento sul gambling (dipendenza da gioco patologica) puntando ad informare e sensibilizzare la popolazione riguardo all’esistenza del GAP, ai principali sintomi ed ai fattori di rischio; fornendo un servizio di informazione, sostegno e consulenze specifiche sia a chi manifesta direttamente il problema sia ai familiari; creando e sostenendo una rete con altre associazioni, con i servizi territoriali, i medici di base, i centri giovanili; studiando il fenomeno del gioco d’azzardo a livello locale al fine di acquisire precise informazioni sull’epidemiologia, definendo le fasce di popolazione più colpite tanto da poter elaborare interventi di prevenzione mirata.

Il progetto prevede l’attuazione di 5 interventi per l’attivazione di spazi e servizi finalizzati:

  1. Spazio di ascolto informativo e di consulenza ai giocatori patologici ed ai loro familiari sia mediante contatti telefonici sia, successivamente, tramite colloqui informativi con personale specializzato e gruppi di auto mutuo aiuto.
  2. Spazio di socializzazione in cui il tempo possa trascorrere in modo creativo e si possa socializzare, impedendo ai tempi “vuoti ” di diventare tentazione verso la ricaduta nel gioco.
  3. Servizio parallelo di supporto al reddito attraverso la distribuzione di buoni sociali prepagati che garantiscano, attraverso un rapporto convenzionale con uno o più supermarket, l’acquisto di prodotti di prima necessità (alimentari e non) nonché la copertura di parte dei costi di utenze telefoniche, di luce e gas.
  4. Monitoraggio del fenomeno per acquisire informazioni sull’epidemiologia dello stesso.

Campagna di sensibilizzazione per informare, prevenire e sensibilizzare studenti ed insegnanti, genitori, operatori dei servizi territoriali e la cittadinanza tutta.

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Author: Cristina

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