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Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato un 54enne reggino, pregiudicato, destinatario di un ‘ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, dovendo espiare una pena definitiva di anni 3, mesi1 e giorni 2 di reclusione, poiché riconosciuto colpevole del reato di di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate nell’ambito dell’operazione “BOLLETTOPOLI” portata a termine nell’anno 2008 dai militari della Stazione Carabinieri di Pellaro. Inoltre, l’uomo deve scontare un residuo pena per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti commesso in Reggio Calabria tra il maggio 2005 e il settembre 2006.
L’operazione “Bollettopoli” aveva portato all’arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari, di 7 persone ritenute a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso, falso materiale e truffa, complessive 18 le persone indagate.
L’inchiesta, condotta dalla Stazione di Pellaro della Compagnia di Reggio Calabria sotto le direttive della Procura di Reggio Calabria, era scattate nel 2007, a seguito di altre attività di indagine in cui erano emerse delle attività di contraffazione di documentazione svolte in particolare da alcuni personaggi residenti nell’area reggina. Le indagini avviate dalla Procura, durate circa un anno e condotte dalla Stazione Carabinieri di Pellaro, evidenziavamo, soprattutto grazie alle attività di intercettazione telefonica, il ruolo rivestito da alcuni soggetti, operanti nell’hinterland reggino, dediti a traffici illeciti, inerenti alla contraffazione di diversa documentazione, allo scopo di eludere il fisco od al fine di perpetrare delle truffe nei confronti di società ed enti che gestiscono l’erogazione di numerosi servizi, tra cui l’Enel e l’Aterp, mediante la produzione di ricevute di pagamento di bollette o canoni contraffatti.
Il Paviglianiti, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina.
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