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L’inchiesta “Astrea” condotta encomiabilmente dalla Guardia di Finanza e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria consegna un quadro tragico e drammatico rispetto agli altissimi livelli di infiltrazione e di totale dominio della ‘ndrangheta nell’economia e nelle istituzioni, a partire dal comune di Reggio Calabria.
Il provvedimento del Gip, dott.ssa Tommasina Cotroneo, basato sulle indagini condotte dalla Procura reggina e dalla Guardia di Finanza, ha, palesemente, certificato che la società mista Multiservizi è, per la parte privata, in mano alla potente e temibile cosca Tegano di Archi.
Una verità tanto cruda quanto inoppugnabile: un vero e proprio pugno in faccia a tutti i reggini, i quali assistono increduli al crollo etico della città, causato da una classe dirigente corrotta che ha portato Reggio Calabria alla bancarotta morale e finanziaria.
Una vergogna senza limiti che evidenzia l’enorme degrado provocato dal Pdl e dal centrodestra.
L’inchiesta “Astrea” evidenzia, con chiarezza e senza sofismi, che il Comune di Reggio è, nei fatti, in società con la ‘ndrangheta.
Quanto accaduto non ci sorprende affatto e, anzi, ci porta ad affermare il classico: “noi lo avevamo detto, ma, volutamente e in evidente malafede, non siamo stati ascoltati. Anzi, abbiamo ricevuto insulti e non solo….”.
Infatti, da molto tempo, abbiamo ripetutamente, pubblicamente, dichiarato, basta leggere i nostri comunicati degli ultimi mesi, che le società miste del comune di Reggio rappresentano il vero crocevia e il grumo di tutti i grandi interessi illeciti e illegali della città.
Lo abbiamo detto e ridetto, ma ci siamo scontrati con l’inquietante ed assordante silenzio dell’amministrazione comunale. Da parte degli amministratori, infatti, non vi è stata nessuna parola, nessuna risposta e nessun intervento concreto per porre fine a questa gravissima e inaccettabile situazione che, ormai, era sotto gli occhi di tutti.
L’inchiesta “Astrea” consegna una verità limpida e indelebile: la Multiservizi è una palude, nella quale, come recentemente affermato anche dal pentito Moio, le cosche della ‘ndrangheta sono presenti con il 49% del capitale sociale.
La città si trova, quindi, ad un punto di non ritorno verso il quale è indispensabile, e non più rinviabile, un intervento chiaro, risolutivo e definitivo di vera e propria igiene morale: il Comune, salvaguardando tutti i posti di lavoro, deve uscire immediatamente dalla Multiservizi e dalle altre società miste.
Non è, infatti, assolutamente ammissibile continuare nell’attuale condizione scoperchiata dalla Magistratura, nella quale, ripetiamo per l’ennesima volta, il Comune di Reggio è socio in affari con la ‘ndrangheta.
Auspichiamo, inoltre, che il neo-Ministro degli Interni Cancellieri e il Prefetto Varratta assumano le iniziative più idonee e opportune per ristabilire gli indispensabili valori della legalità e dell’etica nella città e nel Comune di Reggio Calabria.
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