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Rianimare la sinistra sotto la bandiera del lavoro e della cultura ritornando a confrontarsi direttamente con i problemi della gente, senza indugi. Con questi propositi, l’Associazione Civica Calabria mette radici anche Reggio attraverso la presentazione della proposta sociale e della Federazione provinciale nella sede di San Lorenzello di Cataforio, dopo la nascita della nuova realtà associativa a livello regionale. Ad illustrarne finalità e valori sono stati il presidente provinciale Paolo Bolano, coadiuvato dal massimo responsabile regionale Ubaldo Schifino e dal vicepresidente della sezione reggina Salvatore Femia.
L’Associazione si propone come una voce di stimolo e di critica verso tutte le anime che compongono il centrosinistra calabrese sposando i principi di libertà, uguaglianza, fraternità, la difesa dei diritti umani, i valori della pace e della crescita democratica e i capisaldi della Costituzione Italiana con in primis il lavoro, la pari dignità sociale dei cittadini, la tutela delle minoranze linguistiche e delle confessioni religiose nonché la promozione della cultura e della ricerca scientifica.
«La scelta di costituire un’associazione civica – ha affermato il presidente regionale Schifino – nasce dalla volontà di voler essere una vera comunità svolgendo i compiti assegnati ai corpi intermedi dall’articolo 2 della Costituzione e che oggi trovano come unico baluardo la famiglia. Dobbiamo diventare comunità per farci sentire altrimenti il cittadino perde fiducia». Lo stesso Schifino ha poi osservato: «Non è vero che stiamo uscendo dalla crisi come ci dicono. Per tanti anni siamo andati avanti con un’economia drogata a suon di debiti e, ad un certo punto, il sistema si è inceppato. Con questa globalizzazione i ricchi lo diventeranno sempre di più a danno dei più poveri. Per ripartire dobbiamo fare sacrifici, tutti».
«Il tema del lavoro è assolutamente prioritario – ha sottolineato il presidente provinciale di Associazione Civica Calabria Bolano – e questo contenitore va riempito concretamente. Abbiamo una ricchezza concentrata nelle mani di pochi e ciò non è accettabile. Vogliamo fatti, non parole in modo da dare risposte rimettendo in moto il lavoro e riaffrontando la nuova questione meridionale. Per la cultura, in Calabria, si spende solo un euro pro capite – ha proseguito – e abbiamo raccolto 4mila firme per costruire la città della cultura. Dobbiamo convincerci che con la cultura si mangia potendo creare tanti posti di lavoro. La politica si deve svegliare».
Il vicepresidente provinciale Femia ha rimarcato l’obiettivo associativo di rappresentare uno strumento di supporto, ma anche di critica, all’amministrazione comunale per essere propositivi evidenziando l’intenzione di «recuperare il senso civico dei cittadini e il rispetto verso le istituzioni».
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