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Segue comunicato stampa del Consigliere VII Circoscrizione, Tanya Caridi:
So benissimo che potrei attirarmi addosso tante critiche per ciò che dirò, ma sono convinta che in una società che guarda alla crescita non si possa star zitti di fronte a quello che tutti tacerebbero solo per quieto vivere o per puro moralismo. Da piccolo amministratore di una piccolissima parte della nostra Reggio, ritengo che se si conducono azioni che non rientrano nel comune senso civico bisogna evidenziarlo e trovare la soluzione ove fosse possibile.
Chi di noi non ha vissuto morti tragiche in famiglia? Chi non ha dovuto elaborare lutti terribili che ancora oggi ci condizionano nei nostri gesti quotidiani? Tutti, abbiamo sicuramente vissuto di questi momenti, ma quando i nostri dolori si scontrano con quella che definisco coesistenza sociale, allora dobbiamo lasciarci guidare dal “buon senso”. In questo periodo di campagna elettorale forse farei meglio a star zitta è vero, ma non sono mai stata guidata da logiche opportunistiche nella mia azione politica, per cui…..
È stata inaugurata in questi giorni una “lapide” commemorativa posta all’interno della rotatoria di Modena-S. Sperato. Una “opera” in ricordo di chi in quel posto ha perso la vita drammaticamente. Non è per mancanza di sensibilità, né poco rispetto per chi non è più tra noi o nei confronti della famiglia che ha provveduto ad un atto d’amore verso il congiunto scomparso, ma per principio sono contro questo tipo di dimostrazioni d’affetto verso chi non c’è più, ritenendo i cimiteri luoghi abbastanza idonei per il perenne ricordo di chi ci manca. Tuttavia, anche non condividendo, come già detto, mi chiedo come mai l’amministrazione comunale abbia dato l’autorizzazione a detta opera all’interno della rotatoria dove evidentemente ne disturba l’estetica e ne occupa tanto spazio. Non sarebbe stato più consono creare uno spazio per una semplice targa commemorativa (e più discreta) nei pressi della rotatoria? Ripeto, avrei potuto tacere, ma percorrendo ogni giorno quel tratto di strada, purtroppo credo sia stato inopportuno concedere quell’autorizzazione, perchè l’impatto con la “lapide” è davvero forte alla vista nonostante le nobili motivazioni della richiesta da parte della famiglia.
Ogni giorno muoiono ragazzi e bambini…in situazioni gravissime ed anche in più vie cittadine…ma cosa sarebbe la nostra città se ad ogni famiglia fosse concesso di erigere un “monumento” per ogni deceduto? Non voglio neanche immaginarlo!!!!
Magari qualcuno mi criticherà, credo tuttavia di aver palesato il pensiero di tanta gente che però preferisce non dir nulla. Io preferisco parlare.
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Gentile Signora Tanya Caridi, vivo a Roma da tanti anni ma ne ho vissuti tantissimi a Reggio, città dove ancora risiedono i mie fratelli.
Ho letto il suo commento seguito all’inaugurazione della rotatoria di Modena-S.Sperato e rimango sinceramente sconcertata dalle sue argomentazioni.
Giusto lo scorso fine settimana mi trovavo a Reggio e ho avuto occasione di transitare proprio nel luogo dove è stata inaugurata la rotatoria e dove ho avuto modo di considerare, con i miei congiunti, che finalmente una rotatoria non aveva le caratteristiche di “squallore desolato” comune a tutte queste, pur importanti, strutture che facilitano la viabilità.
Il fatto che Lei affermi che “…per principio sono contro questo tipo di dimostrazioni d’affetto verso chi non c’è più” interessa veramente poco o niente a chi, invece, vive il proprio dolore in maniera diversa e, in maniera diversa lo vuole manifestare. Soprattutto non ritengo che una questione di “principio” possa essere un argomento.
Come ho già detto vivo a Roma e percorro quotidianamente via Cassia Nuova, una lunga strada costeggiata da pini marittimi secolari tappezzati da più discrete “targhe” commemorative di chi, in quel posto, ha perso la vita. L’impatto cimiteriale, glielo garantisco, è molto più evidente ma ritengo che assolva a due funzioni, quella appunto del ricordo e quella di richiamo alla pericolosità della strada.
Nel caso del piccolo monumento posto all’interno della rotatoria, trovo che sia equilibrato e discreto e che, come già detto, contribuisca a renderla meno impersonale e squallida.
Concludo dicendo che l’Amministrazione che ha concesso l’autorizzazione avrà avuto modo di valutarne opportunità e impatto in base a un progetto, non certo in base a “principi” del tutto soggettivi.
Patrizia Galvano