Reggio Calabria, nota del Presidente del CdA Sogas Carlo Porcino

Carlo Porcino Presidente della SOGAS

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Carlo Porcino Presidente della SOGAS
Carlo Porcino Presidente della SOGAS
Personalmente non sento il bisogno di assumere alcun difensore d’ufficio poiché non c’è davvero nulla da nascondere, piuttosto ritengo opportuno rispedire al mittente eventuali provocazioni o qualsiasi tipo di argomentazioni che tendano, seppure invano, di gettare ombre o discredito sull’operato dell’attuale CdA di Sogas che ho l’onore di presiedere.
In questi pochi mesi da quando ci siamo insediati, dopo aver attentamente esaminato le carte e fatto una analisi a 360°su quanto abbiamo ereditato, le parole chiave che abbiamo scelto sono state:”rigore e pulizia”.
In modo rigoroso abbiamo inteso mettere ordine a dei conti che fino ad allora non tornavano affatto.
Canoni di locazione o di esercizio mai riscossi nè pretesi da nessuno nel totale disinteresse rispetto al reale interesse dello scalo aeroportuale. Sprechi di denaro e stipendi decisamente esagerati distribuiti a pioggia come fossero caramelle. La storia di Sogas è piena zeppa di questi esempi e, purtroppo, il bilancio dell’Aeroporto che abbiamo ereditato lo denuncia in modo impietoso. Pochi i controlli e molte le “disattenzioni”.
Naturalmente, mi rendo conto che quando si toccano in questo modo simili interessi e tali argomenti, quando si cerca di ripristinare la normalità laddove ci si è abituati “a bazzicar male” è naturale che ogni provvedimento che abbiamo inteso assumere possa generare qualche scontento di troppo.
Ma la Società di Gestione dell’Aeroporto Tito Minniti, almeno secondo noi del nuovo CdA, non ha il compito di garantire “rendite e posizioni personali” né stipendi da super manager a tizio o caio solo perché amico del potente di turno. Non si può pensare di poter mantenere le retribuzioni record percepite da ben otto dirigenti Sogas con tanto di indennità ad personam.
Quello che invece chiediamo alla classe politica regionale e provinciale nonché alla deputazione nazionale è di aiutarci ad arginare questi fenomeni del passato, a non fare pressioni né tentare di ostacolare questo cambiamento e questo risanamento che abbiamo messo in atto. Dateci fiducia e lasciateci lavorare lasciando fuori dall’aeroporto le beghe della politica. Fatelo per il bene del nostro aeroporto. Se così non sarà il danno lo farete solo ai reggini in primis e a tutta l’utenza dello scalo dell’Aeroporto dello Stretto. Simili
attacchi che riceviamo anche a mezzo stampa non ci impressionano nè ci stupiscono. Anzi, in un certo senso, li comprendiamo. Sono il segno evidente che stiamo operando bene e che qualcosa sta cambiando.
Continua, infatti, il lavoro di “pulizia” già avviato dal nuovo CdA Sogas spa. Ultimamente si è dato corso alle operazioni di verifica delle “pesanti” buste paga che ricevono i dipendenti e si è avuto modo di accertare che ben 21 dipendenti ricevevano per 14 mensilità (si! Sic!) l’indennità di “maneggio denaro” e che tutti ricevevano il “premio di produzione”. Le due indennità avevano un costo lordo, oltre gli oneri accessori di legge, per la società da un minimo di 95,000 ad un massimo di 145,00 mensile per l’indennità di maneggio denaro e da un minimo di 110,00 ad un massimo di 155,00 per il premio di produzione che, atteso le enormi perdite dichiarate dalla società nel costo degli anni, non ha ragione di esistere!
Le due indennità sono contrattualmente previste, ma vanno erogate la prima solo al personale che si occupa della “cassa” che in Sogas spa, stante la particolare attività sociale, è in numero di una sola unità e il premio di produzione, come per legge, è erogabile solo dopo aver effettuato con le OO.SS. di categoria una contrattazione di secondo livello. Orbene in Sogas Spa detta contrattazione non è stata MAI effettuata e  qualcuno ricorda che un “provvedimento” dell’anno 1993 ha consentito ai dipendenti di fruire di detta indennità. Il risparmio, compreso gli oneri accessori a carico della società, si aggira intorno ad 250.000 euro.
Non ci sembra un risultato da poco. Cosi come ci sprona ad andare avanti in questa direzione l’aumento di ben ventimila passeggeri limitatamente al periodo in cui abbiamo assunto la guida del nuovo CdA in riferimento alle passate annualità.
Risultati che, dati alla mano, sono davanti agli occhi di tutti e che è difficile non tenere in debita considerazione. A meno che tali pressioni mediatiche in realtà non celino preparino il terreno o facciano da apripista per altri ben più autorevoli interventi tesi magari a creare un allarmismo o un disimpegno “interessato” da parte della Politica nei confronti di un Aeroporto e di un Management che ha solo a cuore.

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Author: Cristina

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