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Riceviamo e pubblichiamo:
Ci è dispiaciuto molto per quelle testimoni di giustizia che hanno deciso di ingoiare acido rinunciando alla vita.
Oggi le ricordiamo con dolore e tristezza e da persone sensibili siamo desiderosi di verità.
Il messaggio che quei suicidi hanno inviato è quello distruttivo che dice: chi testimonia contro le ‘ndrine ha vita breve e morte atroce.
Di certo ci sarà una ragione forte che ha costretto le testimoni a ricorrere alla medesima modalità di morte: bere acido e finire in maniera atroce dilaniate da intensi dolori.
È sicuro che si dovrà approfondire la dinamica di questi suicidi.
Siamo certi che la giustizia ed i suoi organi sapranno agire e andare fino in fondo raggiungendo quei meandri oscuri e finora invincibili.
Sembra scontato: i testimoni non devono essere lasciati soli.
La vita di chi decide di essere utile alla giustizia ed alla società è preziosa ed in quanto tale va salvaguardata con ogni mezzo a disposizione.
L’iniziativa, prevista per giorno 8 corrente mese alle ore 19 in piazza Italia (Reggio Calabria), sta ottenendo ampi consensi.
Molte le adesioni di semplici cittadini e di personalità del mondo culturale, del mondo politico e sindacale, nonché dal mondo cattolico, tutte a titolo personale.
Spesso la violenza che si subisce porta le persone a gesti estremi: “siamo andate contro corrente, non ce l’abbiamo fatta, continuate voi a fare ciò che a noi è stato impedito”.
Dunque stiamo dando voce alle scelte incompiute e coraggiose di Maria Concetta Cacciola, di Tina Buccafusca e di Lea Garofalo, le quali ci hanno indicato la strada per una “nuova civiltà” aperta, sicura e solidale nella quale si potranno scrivere pagine umane belle e senza violenza.
Ad oggi circa seicento le adesioni oltre ai primi firmatari.
Donne e uomini sensibili, attenti capaci di scendere in campo per dare testimonianza di un’altra Calabria che sa dire no e che chiede a tutta l’Italia solidarietà, convinti che uniti si può vincere la ‘ndrangheta.
Solo così si costruisce in maniera inedita “il paese Italia” a 150 anni dalla sua nascita.
PER IL COMITATO “CHI COLLABORA NON DEVE PIU’ MORIRE INGOIANDO ACIDO”
ANTONIA LANUCARA
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